Chocoreto

Anno 2003: l’estate più calda a memoria d’uomo.
Vecchietti ritrovati seduti sulle panchine dei parchi disseccati come mummie egizie; tordi caduti dal cielo già arrostiti; galline che facevano le uova già sode; sono sicuro che tutti ricorderete questi storici avvenimenti.
All’epoca abitavo a Milano vicino a Piazzale Loreto, un’arena di asfalto che già normalmente assorbe efficacemente i raggi solari di giorno per poi rilasciarli durante la notte, garantendo così un caldo africano 24/7.
L’idea geniale quell’anno era stata di andare in vacanza in Giappone, fuggendo da quell’infernale calura per un intero mese.
Chiaramente appena uscito da Narita fui immediatamente assalito da una cappa di umidità e calura tali da fare sospettare che l’aereo fosse stato malauguratamente dirottato nel Congo Belga.
Grazie (o nonostante) la mia allora quasi inesistente conoscenza degli ideogrammi, riuscii a capire dai titoli dei giornali che quell’anno la stagione delle piogge si era rivelata alquanto anomala.
La suddetta stagione è caratterizzata da quotidiani scrosci di pioggia (calda) e normalmente si conclude a metà Luglio.
Ebbene, quell’anno i kami avevano decretato di protrarla per tutto Agosto, coprendo completamente tutta la mia permanenza.
Frequentavo un corso estivo di lingua giapponese e nel tempo libero mi feci quindi una cultura di musei, centri commerciali e negozi vari.
Tra questi non poteva mancare una visita a Akihabara, dove rimasi fulminato da un palazzone di 7 piani strapieno di ogni possibile oggetto di merchandising di qualsiasi serie animata anime o videogioco mai prodotto.
Comperai dei pupazzetti di Totoro, qualche regaluccio per amici e qualche carabattola che poi buttai in valigia.
Fast forward fino al 2015: dopo innumerevoli accadimenti tra cui traslochi, cambiamenti di lavoro, matrimonio, figli eccetera, da chissà dove spunta fuori una scatolina con delle scritte in giapponese, con dentro una bambolina in metallo tipo “Astro Boy“.
Non l’avevo mai aperta; la bambolina si vedeva da una finestrella in plastica trasparente.
Allora la lascio ai bimbi dicendo in tono paterno la solita baggianata del tipo “Questo giocattolo, il papà l’ha comperato in Giappone nel Giurassico”.
Giorni dopo, torno a casa in piena notte da non ricordo dove.
Su di un tavolo vedo una ciotolina con dentro delle palline di cioccolato, e chiaramente senza pensarci due volte me le ingollo prontamente. Sanno vagamente di frutta.
La mattina dopo chiedo alla moglie: “Da dove arrivavano quelle palline di cioccolato che mi avete lasciato ieri sera?”
“Stavano nel giocattolo che hai regalato ai bimbi. Non mi sono fidata a dargliele da mangiare perché hai detto che l’avevi comperato un milione di anni fa.”
Ugh… potenza dei conservanti!

Spam jap

Era da un po’ che non mi arrivava una spam giapponese… eccola qua:

もう熟女の時代は終わり!
今は、可愛い・美人、ロリ系などの若い子が流行り!
新鮮で綺麗なピンクのクリにマンコがやっぱりいい!
激しいエッチ希望の人はコチラ!!!

http://un.sito

Il testo esordisce con un misterioso 熟女; ebbene, il carattere 熟 ha un’infinità di significati:

  1. 熟 (つくづく) completamente
  2. 熟す (こなす) frantumare
  3. 熟れる (うれる) e 熟す (じゅくす): maturare, 熟れ (うれ): maturità
  4. 熟し (こなし) portare

per non parlare dei composti, tra cui citerei 熟語 (じゅくご) “frase idiomatica”, da cui i famigerati 四字熟語 (よじじゅくご), i 成语 (chéngyǔ) giapponesi.
I numerosi riferimenti a “maturo” mi hanno portato a pensare che 熟女 sia un modo di indicare una donna negli “-anta”.
La conferma l’ho avuta da un articolo in cinese, dove si parla proprio di questa parola: “熟女”一词是从日本娱乐界流传过来的词汇 (“shú nǚ” yī cí shì cóng Rìběn yūlèjiè liúchuán guòlai de cíhuì) “‘熟女’ è una parola derivata dal mondo dell’entertainment giapponese.”
Non mi azzardo ad indicare una possibile pronuncia giapponese, ma ecco che le nebbie dell’ignoranza si dissolvono almeno in parte, e la frase もう熟女の時代は終わり diventa “L’era delle donne di mezz’età è già finita”.
Si prosegue alla grande con ロリ系.
Cercando questa parola su internet saltano fuori montagne di copertine di DVD porno, per cui immagino che si tratti di qualcosa di abbastanza sconcio.
ロリ potrebbe essere l’abbreviazione di ロリコン “Complesso di Lolita”, cioè l’attrazione per le donne molto giovani; in effetti visto il tono della spam, ci potrebbe anche stare.
Poi 系 (けい) potrebbe stare per “linea”, nel senso di linea di discendenza, per cui potrebbe essre “Le lolite”.
Per cui azzarderei a tradurre questa frase: 今は、可愛い・美人、ロリ系などの若い子が流行り in questo modo: “Oggi, vanno di moda donne giovani, carine e amabili, lolite eccetera “.
Segue una frase abbastanza oscena che inneggia a delle castagne fresche e rosa in relazione ad una parola irripetibile.
Almeno, penso che クリ sia 栗 (くり) “castagna”.
La degna conclusione incita a dirigere le proprie energie in eccesso sul sito citato di seguito.

taketonbo

Oggi si parla dell’etimologia del 竹蜻蛉 (たけとんぼ; taketonbo).
Il vocabolario dice “Small wooden Japanese toy that flies when spun between the palms of one’s hands”; se ne possono vedere ottime immagini sul web.
Letteralmente, “taketonbo” significa “libellula di bambù”; infatti in giapponese 蜻蛉 (とんぼ) è “libellula” e
竹 (たけ) è “bambù”.
In cinese, 蜻蛉 (qīnglíng) indica sì “libellula” ma è un nome generico; infatti 蜻蛉目 (qīnlíngmù) è un termine tecnico che indica l’ordine “odonata” che si divide in due sottoordini: Zygoptera e Anisozygoptera.
La parola cinese 蜻蜓 (qīngtíng) indica la libellula che conosciamo anche noi, la “Odonata Anisoptera“.
Il sottordine Anisozygoptera comprende solo due specie, e cioè l'”Epiophlebia Superstes“, comune in Giappone; e l'”Epiophlebia Laidlawi“, nativa nelle regioni dell’Himalaya.
La parola cinese per indicare questi tipi di libellula è 豆娘 (dòuniáng), in inglese “damselfly”.
In Cina non è diffuso il giocattolo di bambù, comunque il carattere 竹 si pronuncia zhú.

merrysue

Dal blog di merrysue.
Apparentemente non ha molto senso, ma ci sono dei punti interessanti.

  • 日本語: いきなり歩道から飛び出て、車の前を横切ろうとしたのだ。
  • 中文: 从马路上突然向车前横截过来。
  • ItalianoAll’improvviso spuntò dalla strada venendo verso la macchina.
  • EnglishSuddenly came from the street towards the car.

Note (日本語)

  • いきなり in kanji sarebbe 行成 e significa “all’improvviso”.
  • 歩道 (ほどう) marciapiede
  • から: da
  • 飛び出す (とびだす) correre fuori, precipitarsi, apparire all’improvviso
  • 車 (くるま) veicolo
  • 横切る (よこぎる) attraversare

Note (中文)

  • 从 (cóng) da
  • 马路上 (mǎlùshang) sulla strada
  • 突然 (tūrán)
  • 向 (xiàng) verso
  • 车前 (chēqián) davanti alla macchina
  • 横截 (héngjié) attraversare
  • 过来 (guòlai) venire

Note
Sia in giapponese che in cinese non è espresso il soggetto. In italiano si può omettere se altrimenti chiaro dal contesto, in inglese sarebbe obbligatorio.
Qui si può supporre che chi va contro la macchina sia una persona, ma potrebbe essere un altro veicolo; dalla frase in cinese non c’è modo di saperlo.
Merrysue non ha tradotto 歩道から, “dal marciapiede”.
In cinese sarebbe 从人行道 (cóng rénxíngdào), quindi è probabile che l’oggetto in questione sia una persona.

Cao

说曹操,曹操到 (shuō Cáo Cāo, Cáo Cāo dào) letteralmente “Parli di Cao Cao, Cao Cao arriva”, è una locuzione corrispondente al nostro “Parli del diavolo e spunta la coda”.
Si dice anche 说曹操,曹操就到了 (shuō Cáo Cāo, Cáo Cāo jiù dào le) che è leggermente più articolata “Parli di Cao Cao, ed ecco che Cao Cao arriva”.
In inglese: “Speak of the devil”; i giapponesi dicono 噂をすれば影がある (うわさをすればかげがある), letteralmente “dette le parole, ecco l’ombra”.
曹操 (155-220) è stato una delle figure più importanti del periodo dei Tre Regni; ebbe una folgorante carriera come comandante militare e fondò lo stato di Wei (魏, Wèi).
Oltre alle migliaia di storie e leggende che lo vedono protagonista, come abbiamo visto ci sono anche modi di dire e anche 成语, come questo: 望梅止渴 (wàngméizhǐkě) “Pensare alle prugne per calmare la sete”.
Dietro c’è la storia di quando Cao Cao con le sue truppe doveva passare attraverso un terreno desertico.
I soldati ad un certo punto morivano di sete ma Cao Cao disse che entro breve tempo sarebbero arrivati in un posto rigoglioso pieno di alberi di prugne.
Riuscì così bene a descrivere le prugne che i soldati si sentirono rincuorati e alla fine riuscirono ad uscire dal deserto.
Quindi, 望 (wàng) “verso”; 梅 (méi) “prugna”; 止 (zhǐ) “fermare, stop”; 渴 (kě) “sete”.
Il personaggio è presente in innumerevoli opere teatrali, libri e romanzi, serie televisive eccetera.

daruma

Ho scoperto che c’è una parola cinese per il daruma giapponese (達磨, だるま).
In cinese si dice 不倒翁 (bùdǎowēng) e indica proprio il tipo di bambolina con il fondo arrotondato.
In realtà si tratta di una rappresentazione di Daruma-taishi, conosciuto anche con il nome di Boddhidharma, Bishamonten o Vaishravana, il fondatore del Buddhismo Zen.
C’è un tempio famoso a Nara dedicato a lui, il Chogoson-ji Temple.
Il personaggio storico Daruma è conosciuto in cinese come 菩提達摩 (Pútídámó), abbreviato in Dámó; è vissuto a cavallo tra il 400 e il 500 D.C.
Stando alle leggende, avrebbe fatto un’infinità di cose.
Ha viaggiato dall’India alla Cina, è arrivato al monastero di Shaolin (少林 Shàolín) nello 河南 (Hénán).
Al suo arrivo al monastero pare che gli sia stata rifiutata l’ammissione, al che sedette in meditazione per 9 anni, scavando dei buchi nel muro con lo sguardo.
Quando alla fine lo fecero entrare trovò i monaci in pessime condizioni fisiche per essere stati immobili troppo a lungo a leggere pergamene, quindi introdusse una serie di esercizi che con il tempo si sarebbero evoluti nello stile di kungfu shaolin.
Fondò la scuola 禅 (chán) che sarebbe diventato lo Zen giapponese.
Si dice che abbia portato il té in Cina, anche se fonti storiche contraddicono questa leggenda.
Tra le altre cose pare che si sia tagliato via le palpebre per evitare di addormentarsi durante la meditazione.
Tuttavia dopo anni di meditazione gli si staccarono braccia e gambe, e questa è la ragione per cui le bambole Daruma sono arrotondate.
In Giappone queste bambole vengono vendute senza le pupille degli occhi; al momento dell’acquisto si dipinge uno degli occhi e si esprime un desiderio.
Siccome il secondo occhio viene dipinto se si avvera il desiderio, il Daruma favorirà l’avverarsi dello stesso perché vuole il secondo occhio.

pesce rosso

Qualche giorno fa avevo scritto una entry per la mailing list:

金 (jīn) "oro, metallo" La parola esatta per "oro" è 金子 (jīnzi), mentre per dire "metallo" si dice 金属 (jīnshǔ). Questo carattere forma parole che hanno a che fare con soldi e capitali come 金融 (jīnróng) "finanza", 薪金 (xīnjīn) "salario" e 现金 (xiànjīn) "contanti", oppure metalli e metallurgia come 合金 (héjīn) "lega". C'è qualche rara eccezione come 金鱼 (jīnyú) "pesce rosso". Interessante l'utilizzo del carattere per la sua forma in 金字塔 (jīnzìtǎ) cioè la "pagoda a forma di carattere 金", che non è altro che la piramide. Il vero motivo per cui questo carattere va studiato è il suo ruolo come componente nella forma 钅, per esempio: 钱 (qián) "soldi"; 错 (cuò) "sbaglio, errore"; 钟 (zhōng) "orologio" nonché buona parte dei metalli, come 银 (yín) "argento"; 铁 (tiě) "ferro".

Dicevo quindi che 金鱼 è un’eccezione tra gli utilizzi di 金, in quanto indica un animale e non ha niente a che vedere con metalli o soldi.
Un attento lettore mi ha fatto notare che il termine “pesce rosso” in sé costituisce un’eccezione, in quanto in in tutte le altre lingue il simpatico ciprinide (Carassius Auratus, o Carassius Auratum) è chiamato “dorato” e non “rosso”.
Gli esempi abbondano: 金鱼 (jīnyú in cinese, きんぎょ/kinkyo in giapponese); “goldfish” in inglese, “cá vàng” in Vietnam, “goudvis” in olandese; “Goldfisch” in tedesco; “peixe-dourado” in portoghese; “carpa dorada” in spagnolo; “guldfisk” in svedese; “금붕어” in coreano.
Condividono il nostro modo di vedere i francesi con “poisson rouge”, mentre non so cosa dire per il ‮דג זהב, קרפיון סיני”‬” in ebraico; “χρυσόψαρο” in greco; “золотая рыбка” in russo; “سمك صغير ذهبي اللو” in arabo. Qualcuno può aiutarmi?

arhat

Arhat (Arahat, Arahant) è una parola derivata dal sanscrito arhati (Pali arahati): “Colui che è degno”.
In cinese si dice 阿罗汉 o 罗汉 (āluóhàn o luóhàn); in tibetano “dgra-bcom-pa”, in giapponese 阿羅漢 (あらかん).
Il termine è talvolta usato come sinonimo di Buddha, ma generalmente si tratta di un asceta di elevato livello, una persona che ha completamente distrutto i tre veleni, ha ottenuto il Nirvāna e quindi non è soggetto alla reincarnazione.
I primi cinque discepoli del Buddha storico divennero Arhat: Shariputra, Maudgalyayana, Shuddhodana, che a quanto ho capito era il padre.
Per diventare è necessario seguire strettamente le tre vie (o tre pratiche): condotta, sviluppo mentale e saggezza.

spam.jap.05

Una bella spam in giapponese fresca fresca.
Arriva da un sedicente “eguchi” che mi dcrive:

突然のメール、失礼いたします。
下記のサイトで交際希望の女性をご紹介します。

http://some.nasty.site/

サイトには2名の女性を掲載してあります。
広告収入により運営しているサイトなので、
料金は一切かかりません。
貴方のご利用が、広告収入を増加させ、
サービス向上に繋がります。
是非、ご登録ください。

La pronuncia:

とつぜん の メール, しつれい いたし ます.
かき の サイト で こうさい きぼう の じょせい を ご しょうかい し ます 。

http://some.nasty.site/

サイト に は に めい の じょせい を けいさい し て あり ます 。
こうこく しゅうにゅう により うんえい し て いる さいと な ので 、
りょうきん は いっさい かかり ませ ん 。
あなた の ご りよう が 、 こうこく しゅうにゅう を ぞうか さ せ 、
さーびす こうじょう に つながり ます
ぜひ, ご とうろく ください .

Vediamo i vocaboli:

  • 突然 (とつぜん) ad un tratto; è il cinese
  • メール: mail
  • 失礼 (しつれい): scortese
  • 下記 (かき): seguente
  • サイト: sito
  • 交際 (こうさい): compagnia
  • 希望 (きぼう): desiderio, aspirazione
  • 女性 (じょせい): donna
  • ご: prefisso onorifico
  • 紹介: 紹介 (しょうかい): presentare, presentazione
  • 掲載 (けいさい): apparizione (di qualcosa in una pubblicazione)
  • 広告収入 (こうこくしゅうにゅう):
  • より: di più
  • 運営 (うんえい): amministrazione
  • 料金 (りょうきん): prezzo, mancia
  • 一切 (いっさい): tutto, senza eccezione
  • かかりません: da 掛かる (かかる): prendere, impiegare (tempo o soldi)
  • 貴方 (あなた): tu (humble), stranamente scritto in 漢字…
  • 利用 (りよう): utilizzo, applicazione
  • 増加 (ぞうか): aumento
  • サービス: servizio
  • 向上 (こうじょう): miglioramento
  • 繋がり (つながり): connessione, relazione
  • 是非 (ぜひ): certamente
  • 登録 (とうろく): registrazione

Nota: する – なさる↑ – いたす↓
Cioè: なさる (↑=dal basso in alto) è lo honorific-polite di する.
いたす (↓=dall’alto in basso) è lo humble-polite di する.
いたさない – いたします – いたす – いたして e compagnia cantante.
Esempio:

  • Italiano (A): Lo farai veramente? (B): Sì lo faccio.
  • Inglese (A): Are you going to do it? (B): Yes, I am.
  • 日 (capo → dipendente) (A): しますか。(o する?) (B): はい、いたします。(↓)
  • 日 (dipendente → capo) (A): なさいますか(↑)(B): ええ、します。(or うん、するよ。)
  • 日 (boss mafioso → vittima) (A): なさいますか(↑)(B): はい、いたします。(↓)

Quindi alla fine direi che si può tradurre:

Chiedo venia per la mail inaspettata.
Sul seguente sito presento delle donne che vorrebbero avere delle relazioni.
Il sito guadagna con le pubblicità per cui non c’è bisogno di pagare nessuna quota.
L’utilizzo da parte sua produce un incremento dei guadagni delle pubblicità e porta un miglioramento del servizio.
Si registri senza indugio.

freddo

Oggi vorrei fare un post proprio noioso ma che dovrebbe servirmi per aiutarmi a ricordare questo carattere: 寒 (hán) “freddo”, quello di 寒暑表 (hánshǔbiǎo) “termometro”.
Il carattere è composto dal tetto (宀), con sotto due 艹 e un omino 人 con il ghiaccio.
La situazione risultante è un omino che accatasta della legna sotto al tetto per ripararsi contro l’inverno.
Il carattere usato comunemente per dire “freddo” è 冷 (lěng), ma i giapponesi usano proprio questo pronunciandolo さむい.
I problemi arrivano con 塞 (sāi) “riempire”, che è praticamente uguale ma ha sotto il 土 che non c’entra niente, e poi è anche 多音字 infatti si pronuncia anche “bloccare” come in 鼻塞 (bísè) “naso bloccato” e anche sài.
Ironia della sorte, quest’ultima pronuncia è usata come significato fonetico: 布鲁塞尔 (Bùlǔsài’ěr) “Brussels”.
In giapponese si pronuncia ふさがる, ふさぐ, せく.
Ma non è finita!
C’è anche 赛 (sài) “competizione”, quello di 比赛 (bǐsài) “gara”; giapponese さい.
Gli arguti lettori noteranno che è praticamente indistinguibile dagli altri due suoi soci a parte la presenza di 贝, che potremmo collegare al premio per la vittoria.
Ma attenzione, in giapponese “gara” si dice 競争 (きょうそう).
Questi allegri compari condividono la parte superiore, che ha sì sopra il 宀 e sotto 井, ma quest’ultimo in base ai sacri testi può essere interpretato come quattro 工 oppure due 艹.
Morale, 寒 e 塞 più 赛, e lasciamo stare 寨 che se no non andiamo a casa più.