cognomi

C’è un interessante articolo su xinhua riguardante la diffusione dei cognomi in Cina.
Una delle parole per “popolo” è 老百姓 (lǎobǎixìng), i “cento cognomi”.
Solo cento? In effetti contrariamente a quanto succede da noi, i cinesi hanno pochi cognomi e si distinguono invece con i nomi propri.
Nell’articolo si riportano i risultati di uno studio del 公安部 (Gōng’ānbù) “Ministero della pubblica sicurezza”, che ha pubblicato una lista dei cognomi più diffusi.
I tre che vanno per la maggiore sono 王 (Wáng), 李 (Lǐ) e 张 (Zhāng); questi cognomi sono usati da ben 270000000 persone: duecentosettanta milioni. L’articolo proclama orgogliosamente che si tratta di una cifra paragonabile all’intera popolazione degli USA.
I cognomi dal quarto al decimo posto sono 刘 (Liú), 陈 (Chén), 杨 (Yáng), 黄 (Huáng), 赵 (Zhào), 吴 (Wú), 周 (Zhōu).
Seguono statistiche dettagliate, per esempio gli 王 sono 92 milioni e passa (sorpassando la Germania), circa il 7.25% del totale.
Il gran finale: la lista completa dei “100 cognomi”!

王, 李, 张, 刘, 陈, 杨, 黄, 赵, 吴, 周,
徐, 孙, 马, 朱, 胡, 郭, 何, 高, 林, 罗,
郑, 梁, 谢, 宋, 唐, 许, 韩, 冯, 邓, 曹,
彭, 曾, 肖, 田, 董, 袁, 潘, 于, 蒋, 蔡,
余, 杜, 叶, 程, 苏, 魏, 吕, 丁, 任, 沈,
姚, 卢, 姜, 崔, 钟, 谭, 陆, 汪, 范, 金,
石, 廖, 贾, 夏, 韦, 付, 方, 白, 邹, 孟,
熊, 秦, 邱, 江, 尹, 薛, 闫, 段, 雷, 侯,
龙, 史, 陶, 黎, 贺, 顾, 毛, 郝, 龚, 邵,
万, 钱, 严, 覃, 武, 戴, 莫, 孔, 向, 汤

immortali 3

Il terzo immortale di cui andiamo a parlare è 曹国舅 (Cáo Guójiù).
国舅 significa “zio materno dell’imperatore”; infatti lui era lo zio dell’imperatrice 曹 (dinastia 宋 ,960-1279), ed è sempre raffigurato in abito da corte.
曹国舅 Cáo Guójiù
I crimini commessi da un altro fratello più giovane lo portarono a condurre una vita esemplare, tanto che gli altri 7 immortali lo invitarono ad unirsi all’allegra compagnia.
Iin effetti visse per moltissimo tempo come eremita, poi incontrò Lu Dongbin che in pochi giorni gli insegnò la via della perfezione e lo fece diventare immortale.
Dialogo tra 曹国舅 e 洞宾问:

吕洞宾问他说:「你所养的是什么 ? 」曹国舅说:「我所养的是道。」仙人笑着问:「道在那里呢?」曹国舅指着天说:「道在天。」仙人又问:「天在那儿 ? 」曹国舅指着心。吕洞宾满意地说:「心即天,天即道,你已经洞悟道之真义了。」

liberamente tradotto:

Lu Dongbin gli chiese: “Qual’è il tuo fine?” Cao Guojiu rispose: “Seguire la Via”. L’immortale rise e chiese: “Dov’è la via?” Cao rispose: “Nel cielo.” “Dov’è il cielo?”
Cao indicò il proprio cuore.
Lu Dongbin soddisfatto disse: “Il cuore è il cielo, il cielo è la Via, tu hai già percepito la verità.”

Cao Guojiu è il patrono degli attori; il suo simbolo è un paio di nacchere.

gatti

Frasi famose: parliamo oggi di una frase che in Cina è universalmente conosciuta.
La frase è la seguente: 不管百猫黑猫,抓住老鼠就是好猫 (bù guǎn bǎimāo hāi māo, zhuāzhù lǎoshǔ jiùshì hǎo māo) “Non importa se un gatto sia bianco o nero, l’importante è che prenda i topi”.
Chi l’ha pronunciata è 邓小平 (Dèng Xiǎopíng, 1904-1997), il “leader maximo” della Cina dopo Mao; dedicheremo un post a questa figura tra breve.
Deng Xiaoping Deng Xiaoping
La frase è stata pronunciata dopo l’istituzione dalla prima “Special economic zone” (SEZ), in cinese 经济特区 (jīngjì tèqū) nel 1980.
Questa zona a trattamento economico speciale è stata istituita nella città di 深圳 (Shēnzhèn), allora un modesto villaggio di pescatori.
La città è cresciuta ad un ritmo folle ed oggi vanta qualcosa come 20 milioni di abitanti; a seguire, tutte le caratteristiche di una megalopoli: grattacieli, metropolitana, ristoranti italiani, criminalità, traffico, eccetera.
Gli venne chiesto cosa pensava dello sviluppo selvaggio di Shenzhen dopo le riforme economiche, e lui rispose con la frase sui gatti e topi, ad indicare che il fine giustifica i mezzi.
In realtà non è stato Deng in persona ad avviare questo processo; non c’è stato nessun processo guidato dall’alto con riforme e politiche speciali. I cambiamenti sono avvenuti da soli, e il governo non ha fatto altro che prenderne atto, in maniera molto saggia: i politici cinesi hanno in questo modo evitato conflitti e tensioni e anzi si sono presi tutto il merito!
Nel 1992, Deng, 88enne, fece un’ultima visita a Shenzhen, dove coniò il concetto di “socialismo con caratteristiche cinesi”.

cereali

Il 道教 (Dàojiào) “Taoismo” è l’unica religione che è nata in Cina.
Premettiamo che esistono numerose scuole di Taoismo, e che il Taoismo attuale è ben diverso da quello antico, e che comunque sia i Taoisti antichi che quelli moderni prestano la massima attenzione alla dieta, in quanto premessa basilare per una buona salute e quindi integrazione con il ciclo delle cose e il cosmo.
Detto questo, tra le varie pratiche e precetti, secondo me è notevole la 断谷 (斷穀, duàngǔ) “astinenza dai cereali”.
I Taoisti moderni mangiano cereali in abbondanza, però quelli antichi se ne astenevano, credendo che i cereali decomponendosi nell’intestino attirassero i 三虫 (sānchóng) “Tre vermi”, i cui nomi e caratteristiche sono ben oltre le mie capacità di comprensione. Diciamo che si trattava di una specie di demoni maligni che albergavano nel corpo.
A questo andava aggiunta l’astinenza da carne, e io mi sono sempre chiesto ma alla fine cosa mangiavano? Erba?
Addirittura gli antichi Taoisti sostenevano che il massimo sarebbe stato rinunciare ai cibi in maniera totale, e “vivere d’aria”, un po’ come il cavallo di Totò in “Miseria e nobiltà”:

“Ma come è morto il cavallo, proprio adesso che si era imparato a non mangiare niente?”.