A seguito del precedente post(piuttosto scolastico), ecco qualche pretty pic.
Piantagioni
Queste sono foto di piantagioni di tè. Esistono veramente, e sono pure andato a vederne qualcuna.
Se vicino a grandi città, possono esserci anche degli edifici contadini ristrutturati adibiti ad agriturismo, anche con camere per la notte.
Ottimi per gite fuori porta.
In alcuni casi i cespugli si susseguono a perdita d’occhio.
A volte invece si trovano solo poche piante abbarbicate sul fianco di una montagna. Dipende tutto dal territorio, chiaramente.
N.B. le piantagioni non sono mica tutte così idilliache; ho scelto le foto più belle per attirare “audience”.
Foglie
Il tè nero solitamente viene venduto in pani di varie forme, spesso con disegni ricavati da stampi.
I blocchi di tè più belli (come chiamarli? mattoni?) vengono usati come regalo, soprammobile, fermacarte.
Quelli di uso quotidiano sono solitamente senza nessun disegno e confezionati in carta semplice.
Consumo
Non c’è una regola fissa che dica come si beva il tè.
Si va dal semplice bicchiere ovunque capiti a dei catafalchi in legno scolpito, completi di sedie e canali di scolo per l’acqua.
Kung fu
Una menzione particolare merita la tradizione tipicamente contonese del 功夫茶 (gōngfūchá); sì, è proprio il “功夫” di “Kung fu“.
Su di un vassoio solitamente di legno vengono disposte delle piccolissime tazzine e una quantità di pinzette, spazzoline, cucchiaini, pennellini &c.
Il tutto poi viene adoperato con maestria in una specie di cerimonia il cui vero scopo è perdere una notevole quantità di tempo e nel frattempo chiacchierare, fumare, sputazzare per terra, risvoltarsi i pantaloni fino a metà coscia e la maglietta fino alle ascelle.
Stay tuned! Nel prossimo post, sconvolgenti rivelazioni riguardo alla preparazione della bevanda!