spiaggia

L’altro weekend siamo andati a fare un weekend al mare per festeggiare il primo compleanno del pupattolo.
L’amena località balneare selezionata era 港口 (Gǎngkǒu) Gangkou, sempre in zona 大亚湾 (Dàyàwān), per la precisione la “spiaggia libera”.
Dopo essere partiti in fantozziano ritardo e avere sprecato tre orazze in macchina per “fare la strada panoramica”, che il diavolo se la straporti, siamo finalmente arrivati in un alberghetto sulla costa.
Posto bello, per essere una spiaggia in una nazione dove il mare non è considerato granché.
Ho ben presto scoperto il significato di “spiaggia libera”: praticamente quando cala la sera si trasforma in una specie di Copacabana, si riempie di gente e di venditori che spacciano divertimenti in quantità.
Musica a tutto volume, fuochi d’artificio, mongolfiere di carta, bevande varie, &c.

fuochi d
Fuochi d’artificio

mongolfiera
Mongolfiere di carta

Dappertutto ci sono chioschi che noleggiano i barbecue per fare le grigliate, cosa di cui abbiamo prontamente approfittato.

mongolfiera + grill

fiesta!
Festa!

Il giorno dopo abbiamo passato mezza giornata in spiaggia, dove mi sono regolarmente scottato la schiena, come da manuale.

primi contatti
Primi contatti con l’acqua

splish splosh

il nostro ombrellone
Sullo sfondo si vedono i chioschi in modalità ‘diurna’

terme

Siamo andati pochi giorni fa alle terme di Huizhou, chiamate 汤泉 (tāngquán) che letteralmente significa “sorgenti calde”.
Questo termine è divertente perché 汤 significa “zuppa”, 泉 è “sorgente”, quindi la prima volta che l’ho sentito ho pensato ad uno stabilimento termale molto molto piccolo!
C’eravamo già stati una volta parecchio tempo fa e in realtà si tratta di un accogliente parco diviso in due: una parte vecchia, anzi antica, ed una parte nuova con resort, una bella piscina etc.
Certo niente a che vedere con 龙门 (lóngmén), ma considerato il fatto che il posto sta a 10 minuti da casa, non c’è proprio malaccio.


Fantastico cartello in engrish

Un discorso a parte merita il tempietto che fa parte del parco.
È piccolo e carino, con l’incenso e tutto, ma la cosa strana è che e dentro ci sono statue buddhiste e taoiste, assieme.
Cioè non che sia vietato, per carità, però finora ero stato nel tempio buddhista, con dentro il Buddha, i Bodhishattva, i guardiani celesti e così via.
Poi c’era il tempio Taoista, con dentro i soliti 玉皇 (Yùhuáng), 三清 (sān qīng) e compagnia.
Qui invece ci sono un paio di figure taoiste, poi da una parte c’è 观音 (Guānyīn) che è un bodhisattva buddhista.
Ho chiesto anche alla signora che gestisce il banchetto per la vendita dell’incenso.
– Signora, ma questo è un tempio Taoista?
– Sì!
– ma che ci fa Guanyin?
– … (silenzio imbarazzato)
E non c’è stato verso di cavargli più niente.
Evidentemente hanno pensato che mettendo più divinità si sarebbe incrementato il numero di devoti, i quali avrebbero comperato più incenso…


Bracieri


Gli “zampironi” di incenso.

Una delle cose carine del posto secondo me è che esiste ancora la sorgente dove ai tempi andava a fare i bagni il famoso poeta 苏东坡 (Sū Dōngpō), il celebrato eroe della città.
A mio parere quella era l’attrazione più significativa.
Dico “era” perché la fonte è chiusa! No si può entrare! Filo spinato!



La fonte di Su Dongpo vista da fuori


Spero che in realtà si tratti di una chiusura temporanea in vista di qualche intervento di valorizzazione, ma non ci credo troppo.
Molto più probabilmente il management vorrà insistere sui più lucrativi servizi della parte nuova e lasciare cadere in rovina tutto il resto.
Cosa che mi sta anche bene, ma almeno lasciatecele vedere, queste rovine!




La cascata

intervista

Ecco il testo tradotto dell’intervista che mi hanno fatto qualche tempo fa:

Dopo avere imparato il cinese viaggia in Cina e si innamora di Huizhou

Davide dice che ci sono solo due famiglie di italiani che abitano a Huizhou, la sua e un’altra di tre persone, e spesso si vedono per uscire assieme.
Allalbergo “Kande” Davide a volte sente parlare la sua lingua: “Sì, ci sono italiani a Huizhou, ma pochi, e quelli che ci abitano sono ancora meno”.

Di Milano, Italia, 40 anni, parla correntemente il cinese, ama la Cina e la cultura cinese, ha viaggiato in tutta la Cina, e attualmente lavora in una azienda italiana di produzione di pelle sintetica, impegnato nella gestione delle risorse umane e Information Technology.

Fin dalla più tenera età, ha trovato interessante le culture asiatiche.
Ha iniziato a studiare il giapponese e in seguito solo per caso si è innamorato della lingua cinese, e alla fine ha anche sposato una ragazza cinese.
Straniero in terra straniera, si innamorò di Huizhou, e della Cina.
Davide, che è venuto per l’intervista tenendo in braccio il figlio Valentino di 10 mesi (nome cinese Rùnrùn) e assieme alla moglie, la signora Cui, è alto 191 cm, molto schietto, dotato di senso dell’umorismo e molto gentile. [n.d.t.: faccio solo la traduzione]
Davanti al reporter che faceva notare la sua statura, non ha potuto fare a meno di sospirare esasperato: “Non sono io troppo alto, siete voi troppo bassi”.

A Huizhou si sta bene

Davide è arivato a Huizhou nel 2006, mandato dal quartier generale italiano; non aveva mai sentito parlare di questa città, ma appena arrivato ha avuto subito una buona impressione, anzi più ci abita più gli piace.
“Mi piacciono particolarmente i luoghi caldi, a Huizhou mi trovo molto bene.”
È qui da più di 2 anni, ormai ha girato tutti i posti turistici della zona: Luofushan, Turtle Bay, Xunliao Bay.
Questo amico che è venuto a vivere a Huizhou dall’Italia continua a ripetere “Mi trovo bene.”
“La città non è troppo grande, e si sente che ha una lunga storia.”
Davide è soddisfatto della sua vita a Huizhou.
A casa, a volte si prepara qualcosa di italiano per cena, ma dice che gli piace molto anche la cucina hakka.
“Nella cucina Hakka ci sono molti piatti deliziosi. Tofu ripieno, ‘tre tesori’, anatra laccata.”
A Davide piace giocare a Badminton e spesso gioca assieme alla moglie, che dice: “Ha le braccia lunghe, e dopo qualche mese da quando abbiamo iniziato giocava meglio di me.”
A davide piace anche il nuoto, a volte va a nuotare al lago Honghua.
“Normalmente ho poco tempo libero, quando torno a casa alla sera sono distrutto e allora guardo la TV, oppure qualche videogioco.”

Primi passi in Cina nel 1993

Fin dalla più tenera età, Davide era molto interessato alle culture asiatiche; il primo contatto l’ha avuto da un libro che aveva a casa.
“C’era una pagina con un’immagine di una antica città giapponese, mi piaceva molto.”
Da piccolo ha avuto sempre un forte interesse per la cultura giapponese, e così ha iniziato a studiarne la lingua.
Poi una volta per caso nel 1991 ha fatto amicizia con un cinese, “In quegli anni a Milano c’erano già tanti cinesi, per la maggior parte provenienti da Wenzhou.”
Diventarono grandi amici, e da qui incominciò la passione per la lingua cinese, che diventò il suo hobby per molti anni.
“La lingue cinese è molto difficile, ma la cosa più importante è non rinunciare mai.” Davide ha poi frequentato i corsi di lingue del comune di Milano, e ha continuato a studiare per molti anni.
Dice che i suoi compagni di corso all’inizio erano pieni di entusiasmo, “All’inizio pensi che sia facile, poi dopo un po’ ti accorgi delle vere difficoltà, e la maggior parte rinuncia.”
“Solo io sono andato fino in fondo”
Ora Davide parla cinese fluentemente, normalmente non ha nessun barriera nella comunicazione.
“Ho ancora qualche problema con il cinese scritto” dice Davide, “e spesso non capisco cosa dicono al telegiornale perché parlano troppo velocemente.”

David ha iniziato a viaggiare in Cina nel 1993. Pechino, Shanghai, Guangzhou, Hangzhou, Kunming, Kashgar, Turpan, … è stato un po’ dappertutto.
“Per me, la Cina è molto divertente!” Egli ha fatto anche da interprete per degli uomini d’affari italiani che volevano investire in Cina, e ha girato Suzhou, Wenzhou, Zhenjiang.

I tre matrimoni

Guardandoli, si capisce che Davide e sua moglie si vogliono molto bene.
Mentre parla Davide accarezza spesso i capelli della moglie con un gesto che gli è abituale.
“Lei era una cinese a Milano che parlava l’italiano, io ero un italiano a Milano che parlava il cinese, era solo una questione di tempo.” A sentirlo parlare, sembra che questo incontro tra i due sia stato voluto dal destino.

Si sono incontrati per la prima volta a casa di amici comuni, “Lei mi era piaciuta subito, ma sembrava che lei non fosse molto interessata a me. Alla fine l’ho dovuta pregare in ginocchio.” Davide ripete il gesto unendo le mani davanti a sé: “Ti prego! Ti prego!”, dice in un gesto molto carino.
La moglie si schernisce: “Non è mica stato così difficile! Io ho capito subito che lui era un uomo buono. Però non potevo mica gettarmi subito tra le sue braccia, non si fa mica così!”
Dopo sei mesi comunque erano assieme.

Si sono sposati nel 2006. “Abbiamo fatto tre matrimoni. Il primo in Marzo, nel comune di una piccola cittadina a 50 km da Milano, poche persone.” Davide dice che in Italia ci sono due tipi di matrimonio, quello religioso e quello civile che si tiene in una sala apposita nei municipi. Al giorno d’oggi ci sono pochi giovani credenti, e loro due ne sono un esempio.

La seconda volta è stata nel mese di giugno a Milano, con parenti e amici.
La terza volta è stata nel mese di settembre in Cina, a Qingdao, città natale della signora.
“Le nozze cinesi sono molto interessanti. La danza dei leoni, i tradizionali scherzi da fare a casa degli sposi novelli… quanto mi hanno fatto bere!”

Ora l’amore ha dato i suoi frutti, “Il piccolo italiano ha già 10 mesi”, la signora fa la mamma a tempo pieno, e stanno già pensando al secondo figlio.
A davide piacerebbe che Valentino facesse le scuole a Huizhou: “Studiare in cinese in età adulta è una fatica immane; se facesse le scuole qui crescerebbe sapendo tre lingue: cinese, italiano e magari anche inglese. C’è una coppia di nostri amici in Italia (padre italiano, madre cinese) che hanno una bambina così.”
Nonostante il piccolo abbia solo 10 mesi gli daresti un anno di età, una statura naturale vista l’ascendenza dalla parte di padre.

Lavorare a Huizhou non è facile

Parlando del suo lavoro a Huizhou, Davide dice “Non è facile.”
Davide lavora a Huizhou in una azienda italiana che produce pelle sintetica, responsabile del reparto IT e delle risorse umane.
Tutti i giorni dalle 9 alle 18:30 non stop, è dura.
All’inizio c’è stato qualche intoppo.
“Il problema è che se tu sei uno straniero, e tutti i tuoi colleghi sono cinesi, e i punti di vista di un europeo e di un cinese sono differenti; gestire le situazioni alla maniera occidentale qui non serve a niente; ho dovuto reimparare tutto da capo.

Domanda e risposta

Amici nel telefono cellulare

Reporter: Avete suggerimenti per lo sviluppo della città di Huizhou?
Davide: Un problema della città è il traffico: la gente guida in modo caotico.
In Italia quando un pedone attraversa la strada le macchine si fermano, qui non succede.
Le regole della strada sono le stesse, ma i conducenti non le rispettano.
Per esempio quando taglino la strada di fronte alle biciclette, sono cose pericolose.
In Italia andavo al lavoro in bicicletta tutti i giorni, tra una cosa e l’altra facevo un’ora di bici al giorno, ma qui non oso, è troppo pericoloso.

In Italia a Milano ci sono concerti, l’opera, il teatro moderno è interessante anche per i giovani.
A Huizhou non c’è niente di tutto questo; certo, ogni luogo ha la sua particolare cultura.

Reporter: Che cosa hai fatto per promuovere la collaborazione tra Italia e Huizhou?
Davide: I miei amici vogliono sapere come si vive qui. Io spesso faccio foto delle cose più interesssanti e le maqndo in Italia. Per esempio gli alberi di mango e papaya, in Italia non ce ne sono.
Alcuni amici italiani che vengono in Cina magari passano a trovarmi e stanno qui a Huizhou due o tre giorni.

Reporter: Lei è solito seguire le notizie?

Davide: principalmente da internet, leggo poco i giornali. Il fatto è che per leggere il giornale in cinese ho bisogno di troppo tempo, devo usare il vocabolario.
Non c’è nessuna grande differenza tra i giornali italiani e quelli cinesi, magari l’unica differenza può essere l’uso che si fa del giornale.
In Italia, un sacco di gente compra il giornale per prima cosa alla mattina, cosa che non capita a Huizhou.

Reporter: ti senti solo a Huizhou?

Davide: Oggi c’è l’email, l’instant messaging, praticamente ho tutti i miei amici con me, nel telefonino.
(Davide mostra al giornalista il suo telefonino) Guardi, con questo programmino per il cellulare sono in contatto tutto il tempo con i miei amici e colleghi, posso contattarli in ogni momento.