raft

rafting

“Rafting” in cinese si dice 漂流 (piāoliú), il significato originario è “venire trasportati dalla corrente”.
漂 (piāo) è “galleggiare”, e 流 (liú) è “scorrere”.
Il carattere 漂 è facile da ricordare: 氵(水 shuǐ) “acqua” più 票 (piào) “biglietto”, che è fonetico ma è utile per visualizzare un foglietto che galleggia sull’acqua.
In giappone usano la traslitterazione in kana e diconoラフティング“.

noce

Ho un amico che quando guida mastica continuamente dei 槟榔 (bīnláng); inizialmente non avevo presente cosa fosse, poi indagando ho scoperto che si tratta della noce di betel (areca nut).
Niente a che vedere con il consumo di betel che si fa in India o Papua New Guinea: lì si mastica la noce cruda, il residuo fibroso si sputa per strada e il succo fa diventare lingua e denti rossi.
In Cina la noce di betel si vende in sacchetti come quelli delle patatine fritte e la noce è secca, senza più il succo colorato.
Le noci sono tagliate a metà e hanno due estremità da rimuovere e buttare; il guscio e’ ammorbidito.
Si deve poi piegare la metà del guscio in modo che la parte gommosa rimanga all’interno, poi si mastica il tutto in modo che il succo esca pian piano.
Chiaramente l’ho voluta subito provare; il problema è che non sapendo assolutamente nulla di cosa fosse o come si mangiasse, sono andato a ravanare con la lingua proprio dove sta la parte interna.
Ora, non è un caso se il guscio si deve piegare accuratamente all’interno della bocca: infatti toccando l’interno direttamente, si è verificata una reazione che mi ha irritato la punta della lingua.
Sono andato in giro tutto il giorno sentendomi come se avessi la lingua scorticata.
Fortunatamente il giorno dopo era andato tutto a posto, ma penso che non assaggerò mai più il 槟榔 in vita mia.

nove

Ieri era il nono giorno del nono mese del calendario lunare, cioè la festa 重阳节 (Chóngyángjié), “Double Ninth Festival”.
Essendo il 9 una cifra “yang”, il doppio nove era considerato particolarmente “super yang” quindi andava combattuto salendo in cima a montagne e bevendo liquore.
Abbiamo una poesia di 王維 (semplificato: 王维) Wáng Wéi (699-759), uno dei “Four Great Tang Poets”:


繁体字

《九月九日憶山東兄弟》 王維

獨在異鄉為異客,
每逢佳節倍思親。
遙知兄弟登高處,
遍插茱萸少一人

简体字

《九月九日忆山东兄弟》 王维

独在异乡为异客,
每逢佳节倍思亲。
遥知兄弟登高处,
遍插茱萸少一人

拼音

jiǔ yuè jiǔ rì yì shān dōng xiōng dì

dú zài yì xiāng wèi yì kè
měi féng jiā jié bèi sī qīn
yáo zhī xiōng dì dēng gāo chù
biàn chā zhū yú shǎo yī rén

English

Thinking of my Shandong brothers on the doubled- ninth day

As a lonely stranger in the strange land,
Every holiday the homesickness amplifies.
Knowing that my brothers have reached the peak,
All but one is present at the planting of zhuyu.

Italiano

Pensando ai miei fratelli dello Shandong nel giorno del doppio nove

Straniero in terra straniera,
nelle feste sento più forte la nostalgia di casa.
So che i miei fratelli sono saliti in cima alla montagna,
piantano lo Zhuyu, tutti tranne uno.

Insomma abbiamo capito che 王维 era un sentimentalone.