Ecco qui un nuovo post sugli ortaggi fresco fresco come un 萝卜 appena raccolto.
萝卜 (luóbo) letteralmente significa “rapa”, ha l’aspetto di una carota ma bianca e molto più grande. In giapponese lo stesso ortaggio viene chiamato 大根 (だいこん daikon), letteralmente “grossa radice”.
Generalmente viene consumato cotto nelle zuppe oppure sottaceto come 凉菜 (liángcài) “piatto freddo”; servita così si chiama 萝卜干 (luóbogān).
Ce ne sono anche varietà che si mangiano crude; sono molto croccanti e piuttosto piccanti, come sapore sono affini ai rapanelli.
È interessante notare che la comune carota in cinese si dice 胡萝卜 (húluóbo), letteralmente “rapa straniera”.
I 豆苗 (dòumiáo) “pea sprouts” sono germogli di piselli di una varietà che in inglese si chiama “Snow pea” (Pisum sativum var. Saccharatum), e che sospetto coincidere con quelli che in italiano vengono chiamati tenerumi, tipici della Sicilia.
Mentre i comuni piselli nostrani (Pisum sativum) vengono coltivati per i semi, questi vengono coltivati unicamente per i germogli, che vengono serviti in una varietà di modi.
I 豆苗 non sono da confondersi con i germogli di soia che invece si chiamano 豆芽 (dòuyá) “beansprouts”:
Concludo con il 白菜 (báicài), ce ne sono due varietà e cioè il 大白菜 (dàbáicài) e lo 小白菜 (xiǎobáicài).
Per ora parlerò solo del primo, tanto per lasciare un po’ di suspense in attesa del prossimo post.
Il nostro 大白菜 (dàbáicài) “Napa cabbage“, “Brassica rapa subsp. pekinensis” è una specie di verza allungata e compatta.
Degno di nota è il fatto che 白菜 in mandarino suona quasi come 白财 (báicái) letteralmente “cento fortune” o “cento benesseri”, quindi viene considerato di buon auspicio, quindi ne viene fatta effigie in vari modi, tra cui lavori in giada anche pregevoli che poi vengono usati come regalo.
Questa verdura è anche un classicissimo del kimchi (김치), la conserva di verdure che viene servita come antipasto e contorno in Corea (e nei ristoranti coreani in giro per il mondo).