dito

Un altro vergognoso post collegato alla mailing list
È da un bel po’ che non ho tempo di scrivere niente, e anche la mailing list ormai è ridotta a scadenza bisettimanale, sigh, sob.
Oggi si parla di 指 (zhǐ) “dito; indicare”.
Questo apparentemente banale carattere è formato da 扌(手shǒu) “mano” e 旨 (zhǐ) “intenzione”, un carattere ora obsoleto qui usato come parte fonetica.
La parola corretta per “dito” è 手指 (shǒuzhǐ); c’è anche 指甲 (zhǐjia) “unghia”. Il secondo carattere è 甲 (jiǎ), significa “corazza” e viene usato anche come numerale per indicare il primo elemento di una serie.
Le dita della mano sono

  • 拇指 (muzhǐ) “pollice”
  • 食指 (shízhǐ) “indice”
  • 中指 (zhōngzhǐ) “medio”
  • 无名指 (wúmíngzhǐ) “anulare”
  • 小指 (xiǎozhǐ) “mignolo”

Certo chiamare un dito della propria mano “dito senza nome” è strano, ma pensiamo ai giapponesi che chiamano l’anulare 藥指 (くすりゆび kusuriyōbi) “dito della medicina”.
Mi si dice che in Giappone per assaggiare un liquido si intinge l’anulare e poi lo si porta alla bocca, e anticamente le medicine erano tutte pozioni liquide.
Abbiamo molte parole utili:

  • 指控 (zhǐkòng) “accusare”
  • 指出 (zhǐchū) “sottolineare, delineare (in un discorso)”
  • 指定 (zhǐdìng) “assegnare (un compito)”
  • 指明 (zhǐmíng) “dimostrare”

Curiosità: la parola per “bussola” è 指南针 (zhǐnánzhēn), letteralmente è “ago che indica il Sud”.

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