6: finta

声东击西 (shēngdōngjīxī)


stratagem 6
Stratagemma 6: 声东击西

Questo stratagemma è parente stretto del numero 7: 无中生有 “Creare qualcosa dal nulla”, che è stato trattato in precedenza.
La similitudine è tale che a prima vista sembra che il significato sia lo stesso.
Il presente stratagemma 6 viene infatti semplicemente tradotto come “effettuare una finta”, e il 7 “creare qualcosa dal nulla” può essere inteso come un tipo di finta.
Il succo di entrambi gli stratagemmi è di creare delle false aspettative mediante informazioni fasulle, così da attirare le forze del nemico lontano dai reali bersagli, per poi colpirli quando saranno sguarniti.
Bisogna però considerare innanzitutto la sezione dove sono contenuti, e poi il fatto che non necessariamente si deve ragionare in termini di forza bruta o potenza di fuoco.
Il numero 7 sta nel gruppo “Enemy dealing”, in situazioni di confronto con un nemico di pari forza.
Insisto con il dire che non si tratta di forza fisica, ma piuttosto di situazioni dove i due nemici hanno un certo grado di conoscenza dell’avversario, e di conseguenza sono in grado di prevedere le mosse reciproche con una certo grado di affidabilità.
Allora non sarebbe possibile fornire informazioni false riguardo ad un argomento specifico, perché l’avversario potrebbe annusare l’inganno.
Per questo lo stratagemma 7 riguarda informazioni generiche, atte a confondere l’avversario in senso generale, in modo da portarlo al punto di non riuscire a distinguere le informazioni corrette da quelle fasulle.
Il presente stratagemma numero 6 invece sta nella sezione “Winning”, con quelli da usare quando si è in una posizione di superiorità rispetto al nemico.
Stiamo sempre parlando di superiorità dove questo non significa necessariamente disporre di forze soverchianti; si sta trattando di strategie, di informazione, quindi si deve supporre un vantaggio tattico.
In poche parole, lo stratagemma 6 (e tutti quelli dello stesso gruppo) vanno considerati quando il nemico non conosce bene l’avversario e non ha idea di quale potrebbe essere la sua prossima mossa.
In questo caso è logico supporre che il nemico sia in cerca di informazioni di qualsiasi tipo e sia anche propenso a prenderle per vere senza farsi troppe domande.
Riassumendo:

  • stratagemma 6 (winning) = posizione di superiorità rispetto al nemico, il quale non ci conosce ed è avido di informazioni e potrebbe bersi di tutto. Eempio: un incontro casuale al bar, dove si può anche dire di essere milionari e di andare in giro in elicottero.
  • stratagemma 7 (enemy dealing) = pari forza: il nemico ci conosce e potrebbe dubitare di informazioni “troppo” false. Esempio: il marito torna a casa tardi e tenta di giustificarsi con la moglie iraconda. Può certo raccontare qualche balla ma se vuole farsi credere deve inventarsi qualcosa di plausibile: straordinari improvvisi, guasto alla macchina.

L’expat in Cina è particolarmente soggetto a questo tipo di situazioni.
Per esempio i fornitori nei primi approcci faranno di tutto per far credere di essere dei megafantageni (strat.6), e quindi bisogna andare con i piedi di piombo, controllare di persona, etc.
Poi con il passare del tempo la qualità delle forniture diminuirà gradualmente, e quando colti in flagrante inventeranno sempre con una scusa diversa (strat.7), quindi bisogna mettere in piedi dei controlli di qualità strettissimi e soprattutto concordati e controfirmati in precedenza.

4 thoughts on “6: finta”

  1. ciao itariajin, ma secondo te i cinesi sono tutti portati per natura verso la menzogna, oppure posso ancor sperare?

    1. Caro “am”, non credo che ci sia nessuna predisposizione genetica di nessun popolo verso nessun particolare atteggiamento.
      Esistono invece delle differenze culturali, che quando in opposizione tra loro possono diventare dei tormentoni e molto spesso sono malamente rappresentate dai loro figli degeri e cioè i pregiudizi, che abbondano anche in casa nostra: tutti i napoletani sono imbroglioni, tutti i veneti sono ubriaconi, tutti i liguri sono avari, eccetera.
      Si fa presto a generalizzare, si fa presto con quattro lettere: “CINA” a pensare di poter descrivere una nazione sterminata di montagne e deserti, popolata da un miliardo e mezzo di persone, divisa in province che presentano le stesse differenze delle nazioni europee!
      Cito tanto spesso nei miei umili post i fornitori cinesi solo perché devo averci a che fare quotidianamente, e ammetto che a volte posso dare l’impressione che siano un poco propensi ai dispetti, ma anche se lo fossero veramente, non sono certo un campione rappresentativo della popolazione.
      Te lo dice uno che è felicemente sposato con una Figlia del Cielo, e che esce la sera con amici cinesi, e che va a pranzo tutti i giorni con colleghi cinesi: i cinesi sono esseri umani né più né meno come noi, ce ne sono di buoni e di cattivi, di belli e di brutti, di onesti e disonesti.
      Molto dipende anche dal nostro atteggiamento verso di loro; cerchiamo di non partire con il piede sbagliato, e speriamo di poter percorrere assieme un cammino di rispetto reciproco. (ammazza che filosofo che sono)

  2. Caro itariajin, grazie per la risposta alla mia domanda piuttosto ironica!!

    premetto che lavoro per una società cinese e che di solito sono circondato da cinesi in trasferta in italia.
    La considerazione mi è pero’ uscita spontanea , in quanto noto una grande diffidenza nei nostri confronti (verso gli italiani), diffidenza che poi porta naturalmente a non dirsi mai la verità.

    premetto anche che la lettura del tuo blog mi ha salvato da innumerevoli incomprensioni anche se…..ti racconto l’ultima quando eravamo a cena a casa mia :
    senti siumina ( i nomi sono reinterpretazioni italiche), ma lo sai che con te, T siebo e gli altri , ci parlo più facilmente rispetto a GuoPingo e ciunlingo, (ricordo di conversazione: (io) ma taiwan? (GP) andre, taiwan e’ cina e non parliamone mai piu’) quindi cara Siumina, mi sa che guopingo ha la tessera del ccp! Caro andre, risponde siumina, tutti noi abbiamo la tessera del ccp (e io ..understood, please let’s change topic)

    Comunque ritornando al discorso a volte mi dicono le bugie piu’ impensate: ah ma lo sai andre che il prossimo mese torna ‘Ceh il don’, e io ah , quello che e’ fidanzato con quella in germania e che la mena perche’ si vorrebbe sposare? ma che dici andre, guarda che ‘ceh il don’ è sposato da due anni ..tralascio ogni commento…..
    ecco , sono episodi come questi che a volte mi lasciano esterrefatto…..
    Per il resto , poi e’ come dici te, c’e’ l’onesto e il disonesto…..

    alla prossima.

    1. Sono molto contento che il blog ti sia stato utile!
      Per quanto riguarda la diffidenza, penso che in fondo sia una cosa naturale: in base al loro modo di pensar e di relazionarsi di fronte al prossimo noi occidentali siamo delle schegge impazzite, imprevedibili, pericolosi persino.
      Le balle che raccontano poi sono fantastiche… per mantenere le apparenze sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa. Sempre questa maledetta ‘faccia’…
      Comunque non è impossibile entrare in sintonia e stabilire un rapporto sincero; è solo che ci vuole un sacco di tempo, e tanto sudore, ed esperienze maturate assieme.

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