cu-cina

Sono il primo a stupirmi di come possa aver tenuto questo blog per tutti questi anni e non avere mai trattato di cucina.
Rimedio oggi con questo post sul 八大菜系 (bādàcàixì), le otto categorie principali nelle quali si divide la cucina cinese.
Tralascio le cucine “etniche” come la cucina hakka, mongola, tibetana &c. e no non si finisce più.
Non entro troppo nel dettaglio perché per ognuna di queste categorie ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia con tutte le sottocategorie, varianti, zone e piatti tipici di ogni località.
Mi limito invece ad indicare qualche piatto tipico dei più famosi.
Ne risulta un semplice elenco, la conoscenza del quale garantirà comunque immediato rispetto da parte di eventuali altri commensali cinesi.

  • 鲁菜 (lǔcài) “Cucina dello Shandong”: piatti tipi sono i 清汤燕窝 (qīngtang yànwō) “zuppa di nidi di rondine“, 糖醋黄河鲤鱼 (tángcù Huáng Hé lǐyú) “Sweet and sour Yellow River carp”
  • 川菜 (Chuāncài) “Sichuan”: speziata e piccante. Piatti tipici: 麻婆豆腐 (mápó dòufu) “Stir-fried tofu in hot sauce”, 宫保鸡丁 (gōngbǎo jīdīng) “spicy diced chicken”
  • 粤菜 (Yuècài) “Cantonese” 龙虎斗 (lónghǔdòu) “”, 狗肉煲 (gǒuròu bāo) “dog meat casserole”, 鱼香肉丝 (yúxiāng ròusī) “fish-flavored shredded pork”
  • 闽菜 (Mǐncài) “Fujian”. 佛跳墙 (fótiàoqiáng) letteralmente “Buddha salta il muro”, è fatto di pollo, anatra, cartilagini di maiale frutti di mare secchi, stufati e messi in una specie di anfora con del vino; 七星鱼丸 (qīxīng yúwán) “polpette di pesce delle 7 stelle”, che potrebbe essere il piatto preferito di Ken il guerriero
  • 苏菜 (Sūcài) “Jiangsu”. 松鼠桂鱼 (sōngshǔ guìyú) “Mandarin fish allo scoiattolo”, 盐水鸭 (yánshuǐyā) “anatra sotto sale”
  • 浙菜 (Zhècài) “Zhejiang”. 东坡肉 (Dōngpōròu) “stufato alla Dongpo”, 赛蟹羹 (sàixiè gēng) “zuppa dei granchi da corsa”, 干炸响铃 (gānzhá xiǎnglíng) “campanelle fritte”
  • 湘菜 (Xiāngcài) “Hunan”:组庵鱼翅 (zǔān yúchì) “Stewed Shark’s Fins in Chicken Soup”, 湘西酸肉 (xiāngxī suān ròu) “Xiangxi Sour Meat”
  • 徽菜 (Huīcài) “Anhui”: 火腿炖甲鱼 (huǒtuǐ dùn jiǎyú) “stewed soft shell turtle with ham”,蒸石青蛙 (zhēngshīqīngwā) “steamed stone frog”, 李鸿章杂烩 (lǐhóngzhāng záhuì) “Lihongzhang hotchpotch”

Note:

  • Lo 火锅 (huǒguō) “hotpot” è un piatto che in Cina va per la maggiore, ma non è un piatto tradizionale di nessuna regione in particolare. È un po’ come volere dare una collocazione geografica alla pastasciutta in Italia. Se ne era già parlato in precedenza.
  • Per fare la zuppa 清汤燕窝 (qīngtang yànwō) “nidi di rondine” citata sopra, in teoria si usano dei veri nidi di veri uccelli. Come premesso non sto ad approfondire ma la materia prima reale ha dei prezzi da capogiro per cui normalmente si usa della pasta fatta a forma di nido.
  • Se qualcuno dovesse soffrire per la mancanza della Cucina imperiale in questo parco elenco, dirò che si tratta di una sub-categoria che prende piatti dalla cucina del Jiangsu, di Pechino e dello Shandong. More details at Wikipedia (as usual).
  • Inutile dire che dietro molti di questi piatti ci sono storie e leggende; per esempio il 东坡肉 (Dōngpōròu) “stufato alla Dongpo”, e’ stato creato dal poeta-statista-calligrafo-cuoco-giocoliere funambolo Su Dongpo, quando preso da una partita di scacchi con un amico si era dimenticato di togliere la carne dal fuoco. Durante uno dei suoi numerosi esili, uno dei suoi nemici disse poi all’imperatore che la gente del posto odiava talmente Su Dongpo che aveva dato il suo nome ad un piatto per fingere di mangiare la sua carne.
  • Inutile infastidire i gestori dei ristoranti cinesi in Italia insistendo nel volere qualcuno dei piatti elencati. La maggior parte dei cuochi dei ristoranti cinesi all’estero ha imparato a cucinare DOPO avere lasciato la Cina. I piatti presentati sono perlopiù versioni adattate al gusto italiano di qualcosa che già si avvicina a qualcosa di esistente, come i 年糕 che assomigliano agli gnocchi, oppure anche pure invenzioni (pollo al limone, riso alla cantonese). Stesso discorso per i ristoranti cinesi nelle altre nazioni.

p.s.
Su Dongpo ha fatto di tutto tutto ma non il giocoliere funambolo
Per ulteriori approfondimenti, consiglio l’ottima guida “Chinese food” su Travel China Guide.

capodanno

Questo post è dedicato a tutti i lettori che sono in procinto di stringere legami affettivi con cittadini della Terra di Mezzo.
Animato da puro spirito altruistico, spero con questo post di aiutare il mio prossimo a partire da subito con il piede giusto e vivere la situazione al meglio delle possibilità.
Ora, non sto a decantare gli infiniti lati positivi del contrarre matrimonio con un Figlio o una Figlia del Cielo; vado invece subito al sodo e cioè al fatto che prima o poi si dovranno fare i conti con i parenti cinesi, e soprattutto con i suoceri.
Molto probabilmente i contatti con la galassia dei parenti acquisiti avverrà durante la festa di primavera, il periodo dell’anno durante il quale le famiglie cinesi si riuniscono.
Per non rimanere sorpresi da certi comportamenti è bene tenere presente che l’idea di “star bene in famiglia” che abita nei nostri testoni occidentali è diversa dalla corrispondente idea che sta nella testa del parentado cinese.
Quindi, caro lettore, corri a comperare un pennarello indelebile e fatti la seguente annotazione sul palmo della mano, e ogni tanto guardatela: “non è né giusto né sbagliato, è semplicemente diverso, e basta; non c’è niente da discutere, e a nessuno interessa sapere come si fanno le cose in Occidente”.
L’unica cosa che importa per loro è riversare sul genero talmente tanta abbondanza che in futuro non possa fare a meno di decantare a gran voce l’ospitalità ricevuta. Alla fine è sempre una questione di 面子 (miànzi) “faccia“.
In Cina è sempre stato così, tutti fanno così, a tutti piace così.
Parto dal presupposto che il mio lettore non sia un Gargantua dedito a pasti pantagruelici, bevute colossali e sessioni di chain smoking. Se così fosse, il capodanno cinese per lui sarà un’esperienza indimenticabile, che attenderà fremendo di impazienza e ricorderà con commozione nei mesi successivi.
In questo caso inutile leggere oltre!
Se invece chi mi legge fosse una persona più o meno normale, e magari volesse approfittare delle agognate ferie per trascorrere qualche giorno in santa pace con la sua bella (bello), allora si dovrà preparare ad una bella dose di solenne frustrazione.
Magari non la prima volta, perché ci sarà il fattore novità; però certe cose è meglio saperle da subito, quindi non è permesso smettere di leggere.
La preparazione alla festa di primavera dovrebbe iniziare in anticipo, per esempio con una dieta preventiva di un paio di settimane a pane e acqua. Non può fare che bene.
Questa misura può sembrare eccessiva ma ricordiamoci che durante la festa di primavera non si fa altro che mangiare: si fanno abbondanti colazioni, poi si va a pranzo, quindi ci si alza dalla sedia per andare a cena, e questo per giorni e giorni.
A questi livelli ogni dettaglio è importante, per cui bisogna prestare adamantina attenzione a domande e risposte, come quando nei legal thriller americani si preparano le domande prima del processo.
Quattro sono gli aspetti da tenere soto controllo ad ogni costo.

  1. Bevanda preferita: la risposta a qualsiasi domanda del genere deve essere assolutamente “acqua bollita”. In questo modo si farà buona impressione in quanto questa pratica è conforme con i dettami della medicina cinese tradizionale, e inoltre si faciliterà ai padroni di casa il compito di mantenere sempre scorte pronte da rifilare in ogni occasione. Attenzione anche ad altre domande trabocchetto tipo “cosa bevi di solito a casa”, “cosa bevi sui pasti” e simili. Potete star sicuri che anche se dite “zibibbo con chinotto”, nella migliore delle ipotesi loro faranno i salti mortali per procurarselo, e nella peggiore ricorreranno a qualche improponibile surrogato di produzione nazionale, che poi toccherà sorbire continuamente nascondendo amare lacrime.
  2. Cibo preferito: lo stesso dicasi per il cibo preferito: la risposta deve essere invariabilmente “verdura cruda”. Questo a loro sembrerà stravagante ma in linea con il fatto che siete stranieri, e avrete risolto un grosso problema. Sì perché ammettiamo che si sia detto “mi piace il 麻婆豆腐 (mápó dòufu) ‘tofu saltato con salsa piccante'”. A partire da subito si troverà la suddetta pietanza a colazione, pranzo, cena, merenda, spuntino di mezzanotte, sul comodino, in macchina, nella tasca del soprabito, insomma ci siamo capiti. Poi quando inevitabilmente scatterà la normale reazione, si assisterà al solito spettacolo di facce lunghe: “Ma hai detto che ti piaceva…”
    Per lo stesso motivo, ad un banchetto mai dire che è piaciuto particolarmente qualcosa, specialmente su domanda diretta. La risposta giusta è “era tutto molto buono”.
  3. Liquore preferito: nessuno. “Bevo qualcosina ma molto raramente e in dosi minime”. Ricordiamoci che lo spettro del 茅台 (Máotái) è sempre in agguato. Una via di fuga decente è il 梅酒 (méijiǔ) “vino di prugna”, non troppo alcolico, di sapore gradevole ai nostri palati e di facile reperibilità così da non causare troppo disturbo nell’acquisto in quantità industriali che è l’ovvia conseguenza della risposta.
  4. Sigaretta preferita: l’ideale sarebbe presentarsi come non fumatore. Altrimenti consiglio caldamente di addurre motivi di salute e magari simulare ogni tanto qualche colpo di tosse.

Viene naturale chiedersi se i generi cinesi vengono trattati con altrettanta opulenza.
Ebbene sì, ma in misura minore: tra cinesi si hanno dei punti in comune, quindi c’è un certo senso della misura. C’è sì la tendenza a strafare, ma meno.
Quando c’è di mezzo uno straniero invece nessuno sa bene cosa fare, cosa gli possa piacere. Quindi se qualcuno della banda ha letto su qualche forum che all’estero tutti mangiano sette banane al giorno, ecco che spunteranno banane dappertutto.
Qualche altro consiglio sparso.

  • Bisogna anche essere preparati alle sorprese a fine pasto.
    Sarebbe a dire che fin dalle prime portate si viene trattati come oche all’ingrasso, e guai a rifiutare quando qualcuno ti riempie il piatto.
    Quando i camerieri hanno portato tutto, e il tavolo è pieno zeppo, pensi che ormai l’hai scampata perché non arriverà più niente. Allora ti rilassi e magari prendi ancora qualcosa che ti è piaciuto. Poi invece quando sei proprio pieno da scoppiare, arrivano i 饺子 (jiǎozi) “ravioli”.
    E poi i 包子 (bāozi) “panini ripeni al vapore”.
    E poi i 馒头 (mántou) “panini al vapore (non ripieni)”.
    Questa situazione può portare rapidamente ad un vero e proprio disgusto per il cibo.
  • Non preoccuparsi per gli avanzi: anche se si mangia solo un decimo di quello che c’è sul tavolo, poi il resto si mette in frigo e si finisce con comodo nei giorni successivi. Al ristorante si chiede il 打包 (dǎbāo) “doggie bag” e si porta a casa.
  • In Cina non c’è l’epifania che tutte le feste porta via, ma alla fine bisognerà pur tornare a casa; ed ecco l’ultimo pericolo: i regali.
    Detta così sembra niente, ma quando al check-in dell’aeroporto ci si accorge che i bagagli pesano il doppio di quanto consentito, non ci sono ragioni che tengano. Se non si vuole pagare cifre esorbitanti, bisogna disfare le valigie e gettare via il superfluo.

ps. restano comunque validi i consigli degli anni precedenti

p.p.s buon anno del coniglio a tutti!

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