xiaogang

Penso che proprio chiunque nel mondo civilizzato abbia almeno sentito parlare di 邓小平 “Dèng Xiǎopíng” (1904-1997), uno dei più importanti leader cinesi di tutti i tempi.
Chiunque si sia minimamente interessato alla Cina saprà che Deng con le sue riforme ha dato inizio all’attuale prosperità della Cina.
In Cina Deng è una specie di santo; il suo detto 致富光荣 (zhìfù guāngróng) “To get rich is glorious” è universalmente conosciuto, così come 不管白猫黑猫,会捉老鼠就是好猫 (bùguǎn báimāo hēimāo, huì zhuō lǎoshǔ jiùshì hǎo māo) “Non importa se un gatto sia bianco o nero, se prende i topi è un buon gatto”.
A Shenzhen, la città che maggiormente ha beneficiato delle sue riforme, tuttora si vedono i cartelloni con la sua effigie.

Deng Xiaoping

Politico, statista, pensatore, benefattore di milioni, padre della nazione, eccetera, tutto vero e sacrosanto, ma mi domando perché non sia altrettanto noto il fatto che in efetti le famose riforme non sono state una sua personale idea.
Più che altro per la maggior parte si è trattato di ufficializzazioni di situazioni già esistenti ai limiti della legalità.
Non che voglia sminuire niente; chiunque abbia partecipato ad una riunione condominiale sa bene che puoi anche essere un premio Nobel, avere l’idea del secolo, avere fatto tutti gli studi preliminari possibili ed immaginabili, ma non è affatto detto che la tua proposta verrà accettata.
Figuriamoci cosa deve essere stato proporre le riforme economiche in un ambiente come la Cina del dopo-Mao…
La Cina di oggi esiste grazie a Deng, su questo non ci piove; però nessuno dice mai che il nocciolo, l’idea originaria non fu sua, bensì di un gruppo di contadini di un derelitto villaggetto di campagna.
Ai tempi i contadini facevano una vita veramente grama.
Mao aveva sì requisito le terre ai grandi proprietari terrieri, ma i milioni di contadini che possedevano un fazzoletto di terra si erano ritrovati senza niente del tutto, ed in più dovevano anche pagare le tasse.
Il sistema era che i contadini, dopo essersi ammazzati per ricavare qualcosa lavorando la terra a mani nude, potevano tenersi il necessario per sopravvivere e il resto lo dovevano dare tutto allo Stato.
Nel 1978, nel villaggio di 小刚 (Xiǎogāng) nello 安徽 (Ānhuī), una delle provincie più povere della Cina, 18 contadini stufi di morire di stenti firmarono con il sangue un patto in base al quale avrebbero venduto il surplus della loro produzione agricola sul mercato invece di devolverlo allo Stato.
Questo in base alle leggi dell’epoca era nettamente illegale, e non solo, ma anche pericoloso: andare contro alle direttive della classe politica poteva avere gravi conseguenze.
Il patto prevedeva infatti che se a causa di questa decisione qualcuno dei firmatari non avesse più potuto provvedere ai bisogni della sua famiglia, gli altri avrebbero provveduto al suo sostentamento.
Comunque, il risultato più immediato fu un aumento esponenziale della produttività, tale che l’esempio fu seguito da altri contadini, poi da altri villaggi, poi sempre di più, fino a quando Deng lo venne a sapere e pensò che la cosa poteva avere un senso.
Il resto, come si dice, è storia.
Ci sono articoli in inglese su www.china.org.cn e www.gov.cn.
In cinese su baike.baidu.com, e c’è anche una foto del documento originale con le tracce del sangue usato per firmare il patto.

4 thoughts on “xiaogang”

  1. Salve, leggo sempre con piacere i tuoi articoli anche se fino ad ora non ho mai lasciato dei commenti. Cosa che mi appresto a fare ora.
    Mi ricordo di aver letto un po’ di tempo fa, credo su Thebeijinger, che non c’è traccia della famosa affermazione “arricchirsi è glorioso” sia negli scritti ufficiali che ne i resoconti di dichiarazioni pubbliche di Dèng Xiǎopíng. Sembrerebbe che sia nata da una interpretazione di alcune sue dichiarazioni a favore del libero mercato, ma che lui non l’abbia mai pronunciata. Tu cosa ne pensi?
    Una cosa curiosa riguardo i cartelloni in giro per Shenzhen: c’è ne è uno posto ad un lato di un grosso incrocio che copre la vista di un parco, mia moglie mi ha detto che hanno dovuto progettare il parco perchè nessuna impresa immobiliare voleva costruire su quel terreno poichè era stato il campo dove eseguivano le pene di morte.

    Un saluto

    1. Ho chiesto in giro, è proprio vero, pare che DXP non abbia mai detto “Arricchirsi è glorioso”.
      Su internet si trovano varie conferme, sembra proprio un caso di “media hype”.
      Per quanto riguarda il parco, non ho notizie certe ma mi sembra molto verosimile.
      I cinesi sono ancora piuttosto superstiziosi; dove vivo io c’è un complesso residenziale evitato dalla gente del posto per un motivo molto simile.
      Ce n’è anche un altro che viene snobbato perchè sta in mezzo a due strade orizzontali e due verticali, per cui la mappa richiama il carattere 井 (jǐng) “pozzo”, cosa che in base ai dettami del 风水 (fēngshui) “geomanzia” viene considerata di cattivo auspicio.

  2. Naturalmente occorre citare il fatto che, d’altro canto, Deng e’ anche il leader coinvolto nei fatti noti con il nome di una famosa piazza di Beijing. A Deng inoltre viene (se non sbaglio) attribuita anche la formula che sentenzia la correttezza dell’operato del suo predecessore, “70% giusto, 30% sbagliato” (o giu’ di li’, non ricordo le percentuali

    E a proposito di scaramanzia, dato che a Shanghai si e’ appena svolto il Gran Premio di F1, segnalo che (essendo la F1 gestita dagli Inglesi) a nessuna vettura in nessuna gara viene assegnato il numero di gara 13.

    1. Ciao Hunter!

      Dicono che Deng abbia ordinato l’intervento delle truppe sulla piazza. Nessuno è perfetto…

      La percentuale 70/30 solitamente viene attribuita a Mao.

      Certo se la F1 fosse stata interamente gestita da cinesi sarebbe mancato il 4 e il 14, visto che gli asiatici sono tetrafobici e non triskaidekafobici…

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