supponiamo per un momento che l'Italia da un momento all'altro possa assurgere a potenza mondiale.
Non so, magari un ricercatore sottopagato scopre una fonte di energia pulita e abbondante che però per funzionare ha bisogno di una quantità infinitesima di qualcosa che esiste solo in Italia.
Una centrale elettrica a Parmigiano Reggiano D.O.C.
Prosegue la fortunata serie sui personaggioni famosi cinesi.
Oggi si fanno due parole su Laozi 老子 "il vecchio maestro", in molti testi chiamato Lao Tzu.
Pare che sia vissuto tra il 571 e il 471 A.C., oppure nel periodo degli Stati Combattenti del 4º secolo A.C, dipende dalle fonti.
Dico "pare" perché di preciso non si sa nemmeno se sia realmente esistito; ma andiamo avanti.
All'anagrafe 李耳 (Lǐ Ěr), ma secondo i costumi dei tempi ebbe anche altri altri nomi e nomigonoli, di cortesia e postumi, tra cui 字聃 (Zì Dān), 一字 (yī Zì), 伯陽 (Bó Yáng).
Filosofo, scrittore, fu lui a fondare il Taoismo, la religione indigena della Cina. O meglio, potrebbe essere anche il personaggio che ha raccolto in un sistema fruibile quelle che potevano essere una serie di credenze, filosofie o scritti precendenti.
Fattostà che esistito o meno, l'influenza di questo personaggio non può essere descritta nelle poche parole di un mero post di un fetecchioso blog come questo.
Basti dire che Lao Zi viene venerato come una divinità ancora oggi. OK, questo non è un buon esempio, vista la quantità di personaggi venerati come divinità al giorno d'oggi dai cinesi (il pantheon cinese deve essere un posto piuttosto affollato.)
Comunque, a lui viene attribuito il 道德经 (Dào Dé Jīng), o "Tao Te Ching" che dir si voglia, cioè il canone della religione taoista.
Ripeto: questo signore ha creato una religione che è stata il faro guida di una civiltà impareggiabile, religione che ancora oggi va alla grande.
Eccolo in tutta la sua sfolgorante bellezza in una immagine spudoratamente copiata da baidu:
Nel pantheon taoista viene chiamato 太上老君 (Tài shàng lǎo jūn) "Vecchio gentiluomo delle altezze".
Lo si può ammirare in praticamente tutti i templi taoisti; è raffigurato sempre come un vecchio dalla lunga barba, spesso in groppa ad un bufalo d'acqua.
Vivere in una famiglia mista porta spesso a situazioni divertenti, si sa.
A metà tra il divertente e l'orrido stanno le contaminazioni linguistiche: parole italiane che vengono usate in frasi cinesi e viceversa, e anche storpiature e prese in giro che spesso risultano interessanti.
Di seguito un piccolo elenco delle mostruosità linguistiche di uso comune in casa nostra.
Baoàno, nm., guardia; pl. Baoàni; f. Baoàna, Baoàne. Traslitterazione da 保安 (bǎo'ān). Si vocifera che esistano anche i "Baoanìni" ma non esistono fonti accreditate, per cui potrebbe anche trattarsi solo una leggenda metropolitana.
Sciguà, nf., anguria, traslitterazione da 西瓜 (xī guā). In sé un termine abbastanza banale, ma presentante i notevoli derivati Sciguìno, piccola anguria; Sciguàzza, anguria non matura, poco dolce o comunque non piacevole al palato.
Rozònzo, nm. una polpetta di riso avvolta in foglie di pianta acquatica e con un ripieno di carne; da 肉粽子 (ròu zòngzi); pl. Rozònzi. N.B. il ripieno di carne è usato solo in alcune parti della Cina, mentre normalmente si usa il 大枣 (Dà zǎo) "Giuggiola", che conferisce un sapore dolce.
Schifàn, nm. zuppa di riso bollito e strabollito fino a diventare una pappetta immangiabile, ragion per cui si sospetta una epentesi dalla traslitterazione diretta "Scifan" di 稀饭 (xī fàn) "zuppa di riso".
Suròngo, agg. solubile; Caffè surongo, da 素荣咖啡 (sù róng kāfēi) "Caffè solubile". Principalmente usato per distinguere il caffè vero da quello in bustina; anche come peggiorativo — Ciofeca. Questo caffè è un surongo! (cit. Totò)
Bìng, nm. focaccia, da 饼 (bǐng); il lemma presenta numerosi derivati come per esempio: la Bingtèlla, che sarebbe qualsiasi tipo di Bing con la Nutella; la Marmellatèlla, il Bing con la marmellata; la Nientèlla, quando è finita sia la Nutella che la marmellata.
Cifizzàre, v.t. infastidire, maltrattare; da 欺负 (qīfù), fare il prepotente, prevaricare; — Non avvicinarti al gatto, l'ho appena cifizzàto ed è ancora INCAZZATO COME UN COBRA.
Catastrofe!
Pensando di fare una bella cosa, ho fatto un po' troppi aggiornamenti sul VPS che ospita queste mie umili lamentazioni, e ho inchiodato tutto. Niente server, niente ssh, niente connessione, niente. Un mattone.
Fosse stato solo per il blog, vabbè... ma c'era ben altro arrosto bruciato in mezzo a tutto quel fumo.
Ciliegina: niente backup! Avevo una procedura automatica che avrebbe dovuto fare una copia di tutto, ma ho scoperto (nel modo peggiore) che praticamente era come non averla. Che vergogna...
Mi ci è voluto un pochino ma alla fine ho rimesso in piedi tutto quanto.
E ho anche installato un nuovo theme di wordpress! :D
Per festeggiare il ritorno dalla vacanza in Italia ho pensato bene di fare una piccola rivoluzione sul server: tutti i link che prima erano
http://www.asiafreaks.net/wp
hanno perso la parte finale:
/wp/
Questo con buona pace dei (tre) lettori che avevano fatto il bookmark, ma che ci vogliamo fare! Bisogna stare al passo!
Torniamo a noi... ebbene sì, quest'anno ci siamo sparati un mese e 5 giorni di vacanza in Italia. Quando si saranno quietate le grida di sorpresa del pubblico, dirò quello che dico sempre in questi casi, e cioè che a fare il freelance ci sono vantaggi e svantaggi.
Per finire: oggi ho una storiella divertente, ha ha ha, chiaramente non per il protagonista.
Si tratta di una azienda della quale taceremo la nazionalità se no sembra di sparare sulla croce rossa, che aveva avviato grandi affari facendo produrre la propria mercanzia da un fornitore cinese.
Dopo i primi entusiastici risultati, al momento della partenza del del container si presenta un cinese che dice che la roba è sua. Non si può spedire.
"Ma come," dissero le attonite vittime, "Questa è roba nostra!"
Il cinese con sinica flemma ripose: "Sarà anche roba vostra ma il marchio l'ho registrato io, quindi finché non lo dico io, questa roba da qui non si muove."
Eh sì, cari lettori, l'azienda straniera non aveva registrato il marchio in Cina prima di iniziare le operazioni!
Non sapevano, i poveretti, che nel Celeste Impero c'è gente che vive facendo proprio questo tipo di operazione. Basta tenere le orecchie tese e trovare un grullo che abbia dimenticato questo passo fondamentale, e agire di conseguenza.
La legge cinese prevede che il proprietario del marchio abbia la facoltà di intervenire sulle spedizioni internazionali, quindi il gioco è fatto.
N.B. non è che questa gente sia "cattiva": dal loro punto di vista esiste una falla nel sistema, e qualcuno che ha fatto lo sbaglio, quindi perché non approfittarne?
Tanto si sa, gli stranieri sono strapieni di soldi, vengono qui a sfruttare i poveri e onesti operai cinesi... cosa vogliamo fare, lasciare che si portino impunemente via il frutto di tanto onesto lavoro?
Non c'è niente da fare; ormai il marchio è perduto per sempre.
Non resta che cedere al ricatto accondiscendere alle ragionevoli condizioni del legittimo proprietario del marchio e acquistare dal furbo cinese una licenza per l'utilizzo DEL PROPRIO MARCHIO!
Da morire dalle risate!
No Copyright