Memo to self: evitare il ripetersi di situazioni come quella di oggi.
Background: qualche settimana fa arriva nel mio ufficio una delegazione di colleghi dall'ufficio commerciale a chiedere una modifica ad un certo report.
Il report in questione fornisce dei dati relativi ai clienti dell'azienda, e questi dati devono venire raggruppati in una maniera invece che in un'altra.
Io mi segno tutto, faccio qualche domanda, mi chiarisco cosa va fatto e assicuro la fattibilità della faccenda.
I colleghi apparentemente soddisfatti se ne vanno.
In seguito organizzo e distribuisco il lavoro, in realtà si tratta di una cosa molto semplice.
Poi verifico i risultati, sistemo un po' di cose, eccetera, fino ad arrivare ad una versione che ritengo soddisfacente.
Qui arriva la parte divertente: scrivo una bella email alle persone interessate, ma non ottengo risposta.
Il giorno dopo scrivo con Skype alla responsabile dell'ufficio in questione : "Allora, hai letto la mia mail?"
Lei: "Si. Certo. Infatti volevo proprio parlarti di questo."
Me: "Hai visto che ho fatto quello he mi avevate chiesto?"
Lei: "In effetti non capisco a cosa tu ti riferisca... Non sarebbe meglio fare il raggruppamento così invece che cosà?"
Me: "Guarda che non è quello che mi avete chiesto l'altra volta. Ti ricordi? Eravate venuti nel mio ufficio: tu, collega X, collega Y, Z e W."
Lei: "Il fatto è che uno stesso cliente appartiene a più raggruppamenti, bisogna verificare ogni singolo ordine."
Me: "Vengo da te."
Vado là e mi devo misurare con il temuto sguardo da scimmia lobotomizzata, terrore e ruina dello straniero in terra Cinese.
Le faccio vedere tutta la procedura: il report come era prima, cosa modificare, cosa succede dopo, eccetera.
Purtroppo l'espressione della signorina, peraltro carina e intelligente, non muta. Questo mi preoccupa perché solitamente è una persona abbastanza brillante.
Io: "Ma non ti ricordi? Dicevate che un cliente può lavorare come terzista per conto di altri, e allora bla, bla, etc, etc, ..."
A quel punto sul suo viso si accende un faro alogeno da 500 Watt: "Ah, tu intendi QUESTO!"
Segue un balletto di felicità condito da molte pacche sulla fronte.
"Bene, bene, ho capito, grazie, adesso faccio tutto io."
Morale:
Facendo il lavoro che faccio, non posso fare a meno di domandarmi: "Come si può fare per evitare di ricadere in una situazione del genere?"
Però tutti questi punti riguardano la faccenda solo dalla mia parte.
Così vuol dire fare il "mammo" dei colleghi, prenderli per la manina e accompagnarli in giro, partendo dal presupposto che abbiano una memoria da pesce rosso.
D'altra parte non me la sento di istituire un sistema di modulistica, firme e controfirme per gestire delle cose così banali.
Bah, non ne vengo fuori.
Si è già parlato di 月饼 (yuèbǐng) in due occasioni.
Visto che siamo nella stagione giusta, quest'anno vorrei aggiungere un paio di cosucce divertenti.
La prima è che invece di regalare i dolcetti veri e propri, è molto molto meglio regalare le cosiddette 月饼卡 (yuèbǐng kǎ), dei buoni che permettono a chi riceve il regalo di andare a ritirare 月饼 freschi freschi al momento del bisogno.
Si evita in questo modo di accumulare scatole su scatole di roba che alla fine poi va a male, e ci sono alti funzionari che ricevono puntualmente STANZE intere di regali!
Poi, tenere presente che ci sono delle organizzazioni che raccolgono questi buoni e li rivendono con un piccolo guadagno; spesso sono le stesse pasticcerie che emettono i biglietti.
Esempio: io ho un buono per ritirare 300 RMB di dolcetti.
I dolcetti non mi piacciono, allora rivendo il buono alla pasticceria per 150 RMB.
Un'altra persona vuole risparmiare sui regali e ricompra il buono dalla pasticceria per 160 RMB per poi darlo in regalo a qualcun altro.
Tutti contenti!
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