consigli e considerazioni

Created on: 2014-06-06T00:00 by admin (19 comments )

Cari compatrioti, carissimi amici e caro visitatore casuale che giungi su questa pagina attirato qui da uno svarione di qualche motore di ricerca.

Ora è un anno che faccio il freelance e posso finalmente togliermi qualche sasso dalla scarpa e dire cose che prima quando facevo il dipendente potevo permettermi solo di mugugnare tra i denti.

Non si tratta di niente di nuovo, come al solito; comunque se qualcuno leggendo si dovesse sentire punto sul vivo, ebbene, ha tutta la mia commiserazione.

Andiamo ad incominciare questa lista di consigli ed osservazioni rivolte a imprenditori (o sedicenti tali) che abbiano qualche interesse in Cina:

  • Investire zero è possibile, ma poi si deve essere preparati a guadagnare zero. No, in Cina i soldi non crescono sugli alberi.
  • A meno che si tratti di rocket science, il know-how da solo non costituisce merce di scambio, tantomeno per cifre seguite da molti zeri in valuta pregiata. Ripeto: i cinesi sanno fare da soli un sacco di cose. Compresa la quasi totalità di quello che si fa in Italia.
  • A seguito del punto precedente si tenga presente che al giorno d'oggi CHIUNQUE è disposto ad effettuare viaggi pagati in Cina per effettuare training e formazione. Questo non è un asso nella manica da tirar fuori come se fosse un'arma segreta.
  • Tra un miliardo e seicento milioni e rotti di cinesi ce n'è nemmeno uno, ma proprio nessuno, che se ne sta ad aspettare con i soldi in mano il primo che passa a proporre qualche prodotto italiano mai sentito nominare.
  • Se qualche grande catena del tuo settore ha fatto affari con grandi gruppi cinesi, questo non vuol dire che il tuo singolo negozio possa essere venduto a peso d'oro in Cina (e tantomeno il tuo "know-how").
  • La videoconference è un utile strumento ma serve solo in determinate situazioni. Nel restante 99% dei casi, un testo redatto in maniera sufficientemente chiara è molto ma molto più efficace.
  • Il massaggio con "happy ending" non è condizione necessaria per una trasferta in Cina, non fa parte di nessun package e non importa a nessuno quanti altri colleghi sono tornati in Italia con chissà quali storie a riguardo.
  • Il termine "Business Plan" non è sinonimo di "Mostro della laguna nera". È un insieme di documenti che serve a convincere eventuali investitori. Se si vogliono cercare investitori in Cina, allora va fatto in cinese.
  • Spedire campioni gratuiti non è un delitto. Se pensi che i cinesi copiano tutto, sorpresa! Non hanno bisogno del tuo campione.
  • Se qualcosa funziona in Italia, non è detto che funzionerà allo stesso modo anche in Cina. Traduzione: la frase "Abbiamo sempre fatto così" non ha senso.
  • Se qualcosa esiste in Cina ma in Italia non se n'è mai sentito parlare, attenzione alla grande novità: questa cosa esiste comunque. Per chi non fosse ancora svenuto a questa notizia, aggiungo che la Cina non è solo grande, è STERMINATA.
  • Una frase lunga un chilometro e mezzo non è più efficace di molte frasi brevi e concise. Semmai, è vero il contrario.
  • Non può essere tutto urgente. Se tutto è urgente, allora niente è urgente.
  • Corollario all'articolo precedente: ripetere tre volte "URGENTE" e "IMPORTANTE" nel subject di tutte le mail, condendo il tutto con spruzzate di punti esclamativi, superlativi e asterischi, non cambia la situazione.
  • I fornitori cinesi in generale vogliono ordini grossi, di roba semplice da fare, e si accontentano di margini piccoli. Chiedere quantità limitate di pezzi di complessità barocca a prezzi ridicoli, e volerli pronti per ieri, solitamente non porta a nessun risultato. Inutile pestare i piedi, strapparsi capelli o bottoni della giacca. Non servono nemmeno i pugni sul tavolo. Nemmeno insultare il povero interprete serve a nulla.
  • Se una cosa in Cina non c'è, allora non c'è. Inutile insistere all'infinito che al giorno d'oggi tutto è made in China. Molte cose sono prodotte in Cina solo per esportazione, quindi sul mercato locale non si trovano. Punto. (vedi le cose inutili del punto precedente)
  • Il talento in Cina si trova, ma costa caro. Traduzione: per quella cifra non puoi pretendere di avere un ingegnere/finance/manager/tecnico competente, con esperienza, che sappia cinese inglese e italiano eccetera eccetera altri mille requisiti uno più assurdo dell'altro.
  • Le persone di talento preferiscono vivere in posti belli. Traduzione: nessuno verrà a lavorare nella fabbrichetta che hai costruito/comprato/acquisito in mezzo al deserto perché lì costava tutto poco.

Chiudo qui perché mi sto rendendo conto che questo post sta diventando un "rant" infinito.

Comunque ragazzi, questa è la musica oggi in Cina, che piaccia o no.

Be there or be square.


console

Created on: 2014-01-14T00:00 by admin (2 comments )

Mi sono imbattuto in una notizia che per i più sarà di poco interesse ma che secondo me merita di essere menzionata.

Questo link: http://www.gov.cn/zwgk/2014-01/06/content_2560455.htm punta ad una prosopopea di linguaggio legalese prolisso nella maniera tipica degli annunci ufficiali del governo cinese.

Si tratta di una notifica diretta alla zona di libero scambio di Shanghai riguardante la modifica di precedenti regolamentazioni, nell'ottica di progredire verso una maggiore apertura degli scambi commerciali (forese mi sto facendo contagiare dalla retorica comunista?).

Quello che vorrei portare all'attenzione dei miei stimati lettori è un pezzettino che sta in fondo, l'articolo 32:

允许外资企业从事游戏游艺设备的生产和销售,通过文化主管部门内容审查的游戏游艺设备可面向国内市场销售

Permettere alle imprese straniere che conducano produzione e vendita di apparecchiature di gioco e intrattenimento, previo esame dei contenuti da parte delle autorità competenti del ministero della cultura, di effettuare vendita sul mercato interno delle apparecchiature di gioco e intrattenimento.

Viene poi citata la disposizione corrente (del 2000) nella quale si proibiva l'importazione e la vendita di qualsivoglia gioco ti tipo arcade, console et similia.

Infine c'è la decisione di togliere temporaneamente il bando, in attesa di regolamentazioni più precise da parte del ministero della Cultura..

Quindi tutti quelli che avevano comperato la Wii al mercato nero possono ora sbandierarla liberamente!

Parliamoci chiaro, non è che prima ci fossero chissà quali controlli, solo che le console non si trovavano al supermercato e per averne una bisognava sbattersi un po'.

Adesso invece sembra che sarà liberalizzato anche questo settore di mercato.

Il primo pensiero è questo e simili bandi in passato sono stati giustificati con la scusa di proteggere le giovani menti cinesi dalla decadenza occidentale, mentre in realtà tutti sanno che ad essere protette sono solo le tasche degli speculatori cinesi dietro ai vari cloni di facebook, youtube etc...

Questo vuol forse dire che in Cina non si è riusciti a realizzare delle console di fabbricazione cinese in grado di reggere la concorrenza americana e giapponese?

oppure che nel mercato delle console non ci sono molti soldi da fare?

Ai posteri l'lardua sentenza...


lucchetti

Created on: 2014-01-05T00:00 by admin (4 comments )

Dato che abitiamo in una città di mare, un giorno di fine estate decidemmo di andarcene alla spiaggia.

Allora caricai la macchina di seggiolini, passeggini, pannellini, patelli e quant'altro è necessario per un piacevole gita in famiglia, e percorremmo i 10 minuti di macchina che ci separano dalla spiaggia "bella".

Una volta arrivati mi accinsi a posteggiare per bene la macchina, tutto preso a pensare alle imminenti operazioni di sbarco truppe, quando mi arrivò dall'Italia una di quelle telefonate che possono fare una bella differenza.

Una telefonata da non perdere, insomma, anzi una di quelle occasioni in cui è assolutamente necessario dimostrare prima di tutto solerzia e poi anche un certo aplomb.

Per cui senza pensarci due volte inchiodai la macchina dove stava,

pronunziai il mio migliore e più professionale "Pronto?", poi pensai che sarebbe stato meglio allontanarsi un attimo dal sottofondo di urla, strilli, rimproveri e pianti che accompagnano ogni famiglia con bambini in gita.

Ora la mia macchina ha questa caratteristica: se le porte sono tutte chiuse tranne una, e questa viene chiusa malamente, allora scatta un blocco di sicurezza che sigilla tutto ermeticamente.

Immaginatevi la sequenza degli eventi: macchina in posizione diciamo "discutibile"; papà che senza preavviso schizza fuori dalla macchina; truppe allibite che iniziano le operazioni di sbarco senza la dovuta disciplina. Cosa poteva succedere?

Chiaramente, vennero chiuse tutte le porte tranne una, che venne solo accostata.

Click.

Risultato: macchina sigillata, chiavi dentro, truppe allo sbando.

Solo a telefonata conclusa mi resi conto della gravità della situazione.

Una veloce telefonata al concessionario confermò i nostri più atroci sospetti, e cioè che era impossibile aprire la macchina senza avere la chiave e loro non avevano nessun tipo di passe-partout.

Niente chiave di scorta, per ragioni che per essere esposte richiederebbero dozzine di post.

La soluzione proposta dal concessionario ufficiale: rompere un vetro con un sasso.

"Tanto", ci dissero, "il vetro nuovo costa solo 1200 RMB".

Vacillai un attimo al pensiero di rompere volontariamente un vetro alla mia adorata macchina, ma visto che non c'era altra via d'uscita, a malincuore mi misi alla ricerca del sasso adatto.

Poco distante lo trovai, in mezzo all'erba; un sasso anonimo, tondeggiante, abbastanza pesante da sfondare il vetro ma anche abbastanza leggero per poterlo impugnare bene. Aveva anche una protuberanza da una parte, sembrava fatto apposta.

Impugnai lo strumento di distruzione, mi misi in posizione davanti al vetro prescelto e rimasi lì fermo come un baccalà.

Mia moglie mi guardo con la sua aria "Beh?", e a quel punto le dissi: Perchè non proviamo con un "开锁 (kāisuǒ)?"

[caption id="" align="alignleft" width="480"]Pubblicità di aprilucchetti Pubblicità di aprilucchetti[/caption]

Bisogna sapere che in tutta la Cina aprire i lucchetti è una onorata professione, e dovunque si vedono pubblicità del tono "L'aprilucchetti di quartiere", "Siamo registrati al posto di polizia", "Apriamo qualsiasi tipo di lucchetti" e così via.

Ragionammo che tanto chiedere non costava niente, per cui chiamai un numero che avevo visto più volte nelle pubblicità e che era facile da ricordare perché stranamente simile al numero della Bestia (nomen omen?).

Rispose una voce da ragazzetto ventenne, il quale ascoltò senza interrompere la lista delle mie disgrazie.

[caption id="" align="alignright" width="480"]Pubblicità di aprilucchetti Pubblicità di aprilucchetti[/caption]

Alla fine mi chiese: "Marca e modello?"

Io: "Honda CRV."

- "Che anno?"

- "2009."

- "Non c'è problema. Dove siete?"

- "Siamo in via tale e talaltra, nel parcheggio etc.. etc..."

- "20 minuti e sono lì."

Chiusi la chiamata con un'espressione inebetita, che si mantenne credo per tutti i 20 minuti successivi.

Ad un certo punto si avvicinò quello che, vedendolo da lontano, avevo creduto essere uno scavezzacollo qualasiasi; su un motorino in condizioni pietose, capelli mezzo lunghi, sigaretta pendente da un lato, abiti molto molto casual.

Si fermò, si fece condurre al capezzale e dopo un'occhiata alla macchina mi fece firmare una liberatoria dove dovetti indicare i miei dati.

Confesso che ero abbastanza preoccupato e gli feci domande come "Ma siamo sicuri che dopo funzionerà ancora?", "Non è che si rompe la serratura?"; lui però con fare rassicurante mi rispose che non c'era nessun problema.

Dopo un'ulteriore rassicurazione sul fatto che lui e la ditta erano registrati al posto di polizia, finalmente si mise all'opera.

Da una bisunta scatola di metallo tirò fuori un portachiavi dove al posto delle chiavi c'erano dei grimaldelli, quindi una piccola pinza; si mise di fianco alla macchina e incominciò a infilare i ferri nella serratura.

Non esagero, gli saranno bastati tenta secondi, non di più. Una tiratina, una sistematina; scrolla di qui, spingi di là, improvvisamente clac! La portiera era aperta.

Costo totale dell'operazione: un centinaio di RMB.

In preda all'ebbrezza derivante dalla felice soluzione del problema, al momento non pensai alle conseguenze dell'accaduto.

Va bene, sei registrato al posto di polizia e tutto.

Ma se cambi città?

Se decidi di trasferirti in Italia?

[caption id="" align="alignleft" width="480"]Pubblicità di aprilucchettiin rosso: apro lucchetti. In verde: spurgo scarichi. In giallo: Entrambi![/caption]


operazione

Created on: 2013-12-26T00:00 by admin (0 comments )

Ecco un esempio di umorismo cinese contemporaneo che mi ha fatto ridere parecchio:

[caption id="Operazione non riuscita" align="alignleft" width="500"]Operazione di chirurgia plastica non riuscita Operazione non riuscita[/caption]

 

Modella accusa il suo chirurgo plastico, dopo l'operazione i capezzoli sono storti!

La modella Mary Segovia illustra: dopo l'operazione ha un capezzolo su e uno giù.

Il chirurgo Barvaria ritiene l'operazione riuscita, non comprende come la modella possa ritenersi non soddisfatta.


Faces (1)

Created on: 2013-12-17T00:00 by admin (0 comments )

How to read facial expressions of Chinese people (1)



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