massaggi

Created on: 2021-09-01T00:00 by admin (0 comments )

Questa è una storia di seconda mano che mi è stata raccontata dall'amico a cui era capitata anni fa.

La riporto perché mi è capitato di raccontarla in questi giorni.

Il protagonista è l'ingegner P., che aveva trascorso un sacco di tempo in Malesia per lavoro. Si parla di anni ed anni di trasferte per costruire e collaudare impianti industriali.

Con il passare del tempo era diventato amico di un imprenditore malese con il quale aveva lavorato spesso, chiamiamolo Mr. I.

I due ne avevano passate assieme di cotte e di crude, finendo per sviluppare un'amicizia fraterna.

Siccome Mr. I. abitava da solo in una casa enorme l'ingegner P. era spesso invitato a trascorrere la notte nella stanza degli ospiti; alla fine la cosa era diveentata talmente regolare che il P. non andava nemmeno più in albergo e per la durata delle trasferte abitava fisso da Mr. I.

Accadde che Mr. I. dovette assentarsi per qualche giorno.

Chiamò quindi il P.: «Senti, ho chiesto ad una massaggiatrice di venire stasera a casa perché soffro di mal di schiena, ma io non posso esserci perché ho un affare urgente da sbrigare e devo uscire subito. L'ho già pagata; quando lei arriva, il massaggio fattelo fare tu".

Quella sera il P. a casa da solo sentì suonare il campanello, e alla porta trovò una simpatica signorina malese: evidentemente era la massaggiatrice.

Spiegandosi a gesti, le fece capire di essere proprio lui il destinatario del massaggio.

Lei capì e lo fece sistemare, per poi somministrargli il massaggio; a detta del P. si trattò di un trattamento paradisiaco, e io già so che le malelingue si precipiteranno su facili illazioni a base di strozzacappone e happy ending, ma posso assicurare che il P. non è il tipo da lasciarsi andare a simili bassezze.

Finito il *normale* massaggio alla schiena, la massaggiatrice salutò e se ne tornò a casa.

Passò del tempo, il P. continuava a fare avanti e indietro tra l'Italia e la Malesia, sempre frequentando Mr. I.

Un giorno questo Mr. I se ne andò per i fatti suoi lasciando il P. solo nella sua grande casa, senza lasciare detto niente; una cosa normale visto che ognuno comunque faceva la sua vita, non è che andassero sempre a braccetto.

Quella sera ancora una volta suonò il campanello, e ancora una volta alla porta si presentò una simpatica signorina malese che tentò di dire qualcosa, ma il P. non capiva la lingua; la signorina poi non conosceva l'inglese.

Dopo qualche infruttifera pantomima l'ingegnere decise di farla accomodare, aspettandosi che Mr. I. tornasse entro breve.

Quelli erano tempi precedenti all'arrivo della telefonia mobile, e in mancanza di un mezzo per raggiungere l'amico non c'era effettivamente niente altro da fare.

Il tempo passava, e il P. ad un certo punto decise che era ormai troppo tardi per sperare in un ritorno di Mr. I.

Inutile lasciarsi sfuggire un'occasione del genere; decise quindi di approfittare del massaggio come la volta precedente.

La signorina all'inizio era riluttante ma lui fece del suo meglio per spiegare con ricche pantomime che non era il caso di preoccuparsi, che Mr. I. era un caro amico, che avevano fatto così anche l'altra volta, e così via.

Alla fine la signorina cedette e gli fece il massaggio; dopodiché se ne andò via.

Al ritorno di Mr. I., il P. gli disse: "Guarda, è venuta la massaggiatrice ma non era brava come quella dell'altra volta. Non mi ha lasciato molto soddisfatto."

Mr. I. rispose: "Per forza, quella era il tecnico della compagnia tei telefoni, era venuta per controllare il collegamento a internet!"


sommergibile

Created on: 2021-08-24T00:00 by admin (0 comments )

Vorrei riportare in questa modesta sede un piccolo aneddoto che secondo me la dice lunga sullo stato delle cose nella Terra di Mezzo.

Tutto inizia con questa fake news:

[caption id="img0" align="aligncenter" width="600"]4This is fake[/caption]

Riporto di seguito il testo a beneficio degli utilizzatori mobile che magari non vedono bene la figura.

Cina: l'esercito vara il nuovo sommergibile, che cola immediatamente a picco.

Il generale: "È un sommergibile, è normale che stia sott'acqua"

L'ingegnere capo: "Nessuno mi aveva detto che doveva anche tornare su"

La reazione dei media cinesi: "Successo al 50%"

Evidentemente non si tratta altro che di una delle centinaia di immagini più o meno divertenti che impazzano sui social.

Ora, di fronte ad una immagine del genere pensavo che chiunque avrebbe annusato l'inganno, specialmente considerata la collocazione in mezzo a centinaia di altre simili.

Dopo averla ricevuta e averci sogghignato per un bel pezzo l'ho subito girata a un po' di persone: qualche amico storico residente in Italia, poi vista l'attualità dell'argomento anche a vari compatrioti "scappati di casa" che vivono e lavorano in Cina.

Risultato: dall'Italia, ben poche reazioni. Una cosa del tutto normale, direi.

Dalla Cina, sorpresa! Praticamente ci sono cascati tutti!

Mi hanno chiesto se era proprio vero, qualcuno mi ha chiesto il link all'articolo originale, uno si è perfino lamentato che qui (in Cina) "certe notizie" non le passano!

Secondo me questo la dice lunga su quello che dobbiamo accettare tutti i giorni dovendo andare per fabbriche tutti i giorni qui nel Celeste Impero.

Per non parlare poi dell'effettiva affidabilità del Made in China in generale, del delicato equilibrio tra i pro e i contro della globalizzazione in generale eccetera, ma non scaviamo troppo perché se no poi faccio la figura di quello che la butta sempre in polemica.


nomi

Created on: 2021-07-21T00:00 by admin (3 comments )

L'altro giorno (come fanno gli anziani) rimembravo il passato dialogando con un compare (altrettanto anziano, quasi quanto me), e il discorso volse su storielle riguardanti la nascita dei figli.

Il mio primogenito è nato nel 广东 (Guǎngdōng) "Guangdong", in un ospedale cinese 100%, tanto per fare un distinguo con i figli dei ricchi che invece vanno a nascere nelle cliniche private con i dottori che parlano inglese.

Insomma a fine lavori si presentò il fatidico momento della burocrazia, e nonostante fossi in piena crisi da sleep deprivation mi condussero in un ufficio dove un'affabile impiegata seduta davanti ad un orrido computer degli anni '80 con Windows XP mi interrogò nonostante fosse evidente che non ero in condizioni di intendere e volere.

La signorina tutta tranquilla aprì un qualche tipo di programma con in cima scritto "Certificato di nascita".

«Qual'è il nome?» mi chiese (in logogrifi, che non sto a ripetere in questa sede).

Io per un attimo mi riscossi dal torpore (sembrava che Harry Potter mi avesse fatto "Stupefy!") e riuscii a biascicare la risposta corretta: «Valentino, V-A-L-E-N-T-I-N-O».

Attimo di silenzio e sguardi obliqui tra i presenti.

Qui ricevetti il primo scossone, che ebbe l'effetto di farmi riavere dallo stupore. «Non si può», fu il tombale responso.

«Come non si può? Perché?»

«Non ci sta. È troppo lungo.»

A questa uscita lo stupore era passato, sostituito dalla solita nebbia rossa omicida.

«Come non si può? Potrò ben decidere che nome dare a mio figlio, no?»

«Vede caro signore evidentemente male informato dalla propaganda capitalista, in Cina i nomi sono formati da tre caratteri di cui ...»

A questo punto mi ero risvegliato del tutto.

«Lo SO BENISSIMO come sono i nomi dei cinesi, visto che ho sposato una di voi. Solo che non ci credo che nel vostro fetente computer pescato dal cassonetto non ci sia lo spazio per scrivere un nome occidentale.»

«Guardi pure,» fu la ieratica risposta.

«Mumble mumble» questo era il sottofondo dei commenti dei presenti, liberamente traducibile con «Guarda 'sti zozzoni di stranieri che vengono a comandare nel sacro Impero, ce arrubbano er lavoro, magnano cacano e se lamentano pure.»

Guardai lo schermo dove campeggiava un disegno del certificato di nascita; in effetti volendo lo spazio ci sarebbe stato, ma il campo di inserimento corrispondente permetteva solo tre caratteri.

Sembrava che le opzioni fossero ridotte a "Ugo", non è che non mi piacesse ma avevamo già deciso da tempo per "Valentino", e poi va bene diciamocelo lo ammetto, a me "Ugo" proprio non piace.

A quel punto, la divina ispirazione (con lampadina sulla testa).

«Questo serve a mandare i dati all'anagrafe per via elettronica oppure è solo per stampare il certificato?»

Attimo di imbarazzo, come quando il proverbiale granello di sabbia fa inceppare il complicatissimo meccanismo messo a punto con grande fatica dal cattivo del film.

«Questo è solo per stampare, poi mandiamo una copia all'anagrafe» (erano altri tempi...)

Un sorriso sempre più largo mi si stava intanto disegnando sul volto.

«Come facevate quando non c'era il computer?»

«Lo scrivevamo a mano», fu costretta ad ammettere la signorina col tono rassegnato di chi vede incombere la sconfitta.

«Ecco fatto! Scrivete a mano anche questo così ce lo fate stare.»

Morale: ce n'è voluta ancora un po' a convincerli, ma mio figlio non ha dovuto chiamarsi Ugo (sorry a tutti gli Ughi del mondo ma ahò, se non mi piace non mi piace, non ci posso far niente).


Azoto

Created on: 2021-07-01T00:00 by admin (2 comments )

L'altro giorno uno dei nostri va a fare l'ispezione in fabbrica e controlla alcuni doppi vetri che in passato avevano avuto dei problemi.

L'ispettore viene sempre seguito da un rappresentante della fabbrica, il quale segue le operazioni e in teoria dovrebbe accertarsi che venga fatto tutto come si deve; in pratica invece fa da parafulmine umano quando qualcosa va storto (quasi sempre).

Insomma ad un certo punto l'ispettore chiede al tizio cinese: «Attenzione a sigillarli bene questi vetri, se no esce l'azoto.»

Segue un sospettissimo silenzio del tizio cinese.

Allora il nostro uomo chiede: «Perché se no esce l'azoto che c'è dentro, no?»

Altro sospetto silenzio del cinese stavolta concomitante ad uno sguardo obliquo verso l'uscita dal capannone, curiosamente simile all'atteggiamento di qualcuno che stia pensando al percorso migliore per una fuga precipitosa.

«Dentro c'è l'azoto al 99% come abbiamo chiesto, vero?»

Il cinese, esaminandosi le unghie: «Ssiiiiiii.....»

«Come ssssiiiiiii, c'è o non c'è?»

«In pratica sì, l'azoto c'è»

«Come, 'in pratica'? O l'azoto c'è, oppure non c'è, delle due l'una!»

«Ce n'è più di tre quarti.»

Morale: siccome la normale aria è composta dal 78% di azoto, i tecnici della fabbrica avevano deciso che così era più che sufficiente, senza considerare gli indubbi vantaggi quali non dover perdere tempo a maneggiare pesanti bombole e preoccuparsi del sigillante, perdite e chissà quali altri fastidiosi inconvenienti.

In fondo che cosa potrà mai succedere con una differenza del solo 21% rispetto alle specifiche, riguardanti per altro un banale (ma costoso) gas inerte quando sappiamo tutti che l'isolante perfetto è il vuoto etc... etc...


golden week

Created on: 2021-05-10T00:00 by admin (2 comments )

Oggi 10 Maggio 2021 si ritorna in ufficio dopo un risicato weekend composto dalla sola Domenica, i.e. Sabato 9 era giorno lavorativo in tutta la Cina.

Ohibò, come mai un giorno solo?

Come esposto in precedenza, è usanza dell'Impero concedere ai suoi amati sudditi il privilegio di godere delle festività nazionali anche più a lungo di quanto sarebbe dovuto.

Per esempio: la recentemente trascorsa festività del 劳动节 (Láodòng jié) "festa dei lavoratori" in base al calendario ufficiale è una festività di un giorno, che quest'anno miracolosamente cade di lunedì e quindi diventava di giorni 3, e cioé 1-2-3 Maggio.

Invece si sono aggiunti anche i giorni 4 e 5, per un totale di ben 5 giorni consecutivi di riposo.

Non è che i giorni in più siano piovuti dal cielo: si tratta di Sabato 9, di cui sopra, che è stato scambiato di posto con il 4 Maggio.

Domenica 25 ha subito lo stesso tristo destino andando a finire sul 5 maggio.

Succede che alla fine di ogni anno solare il solerte governo centrale emette un calendario di aggiustamenti ai giorni di riposo che precedono o seguono le date ufficiali, in modo da allungare il periodo di riposo.

Per esempio, questo doveva essere il calendario senza aggiustamenti, con dei normali wekend di due giorni e un giorno in più in occasione del Primo Maggio:

Aprile

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Questo invece dopo gli aggiustamenti:

Aprile

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Come si evince dal pregevole calendario qui sopra, dal 25 al 30 Aprile si lavora per 6 giorni di fila, poi ci si stramazza sul divano per 5 giorni, poi altri tre giorni di lavoro seguiti da un solo giorno di riposo cioè il 9 Maggio, e infine si torna alla solita routine di sempre.

In seguito a rigorosi esperimenti scientifici posso affermare senza tema di smentita che un solo giorno di riposo non serve a una beata fava di niente.

Quelli che devono fare viaggi della speranza per tornare a casa e che non ce l'avrebbero fatta in soli tre giorni hanno tutto il mio rispetto, ma avrei preferito mantenere i normali weekend, per poi spararmene uno di tre giorni.

in effetti la mossa tattica sarebbe stata chiedere ferie per il 6-7-8, ma avrei rischiato di dimenticarmi tutte le password e non essere riconosciuto dai colleghi al mio ritorno.



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