cultura

Created on: 2010-01-22 by admin

Spesso i miei interlocutori cinesi mi dicono che con me hanno l'impressione di parlare con una persona "senza cultura".

Al che solitamente ribatto che è proprio vero, certo la cultura cinese non la conosco, e nemmeno conosco i seimila anni di storia, e nemmeno una delle 50mila poesie Tang.

Dispongo solo di una risibile parte dell'arsenale di 成语 (chéngyǔ) e proverbi che sono le frecce delle battaglie verbali tra persone colte.

Potrei però ribattere che in Italia ho fatto il liceo, quindi mi ricordo ancora qualche frammento dei Promessi sposi, della Divina Commedia, qualche frase in latino.

So anche come funziona un motore a scoppio o un trasformatore, so che la gestazione umana dura nove mesi, in molti casi so dire qual'è la capitale di un dato paese straniero, eccetera.

Purtroppo queste sono tutte cose che per un cinese non sono considerate "cultura" ma mere curiosità, pertanto prive di ogni interesse.

Anzi peggio: il cinese vive in un sistema dove per esempio sapere che il bronzo è fatto di rame e stagno è già di per sé indizio di appartenenza alla classe lavoratrice, alla forza lavoro.

Io ho sempre pensato che che ognuno dovrebbe trovare il giusto equilibrio in ogni cosa, compresa la percentuale di sinapsi impiegate a ricordare poesie piuttosto che numeri.

Ho sempre avuto l'impressione che i cinesi invece in certi aspetti della vita abbiano una visione piuttosto monolitica.

Per quanto riguarda la cultura è sicuramente così, forse come conseguenza della struttura degli esami imperiali che avevano come unico soggetto la letteratura classica.

Quando partecipo alla conversazione in un gruppo dove sono l'unico straniero, solitamente la fase iniziale è dominata dalla curiosità, con le consuete domande di rito.

Passata la novità, subentra poi la fase in cui i cinesi si scambiano tra di loro motti di spirito e "witticisms" ben al di là della mia comprensione, per cui ben presto vengo lasciato da parte.

La mia unica vendetta e divertimento personale consiste quindi nello sfruttare la parte di cultura che loro non posseggono per fare scherzi orribili.

Di seguito, alcune delle bufale che negli anni sono riuscito a far credere a vari conoscenti cinesi:

  • Le olive vengono dall'America come i pomodori e il mais.
  • Le zanne degli elefanti crescono in cima alla proboscide.
  • Quelle che si vedono sotto alle ali degli aerei da guerra non sono bombe ma aerei più piccoli da usare per l'evacuazione in caso di emergenza (ok, qui sono stato scoperto quasi subito, ma solo perché c'era uno che aveva fatto il militare in aeronautica).
  • I testimoni di Geova non mangiano gamberi e aragoste perché il fondatore della religione era allergico.
  • In Australia i koala vengono tenuti in casa come animali da compagnia (beh, gli americani tengono i conigli, no?)
  • Esistono gli alberi di fragole (questa è stata meno dura di quanto possa sembrare, gli interlocutori venivano tutti da grosse città)
  • In Brasile durante il carnevale tutti girano nudi per strada.
  • Le pecore non sono altro che una varietà di capre a pelo lungo. Questa è stata facile perché in cinese il carattere 羊 (yáng) indica qualsiasi cosa somigli ad un ovino, quindi 山羊 (shānyáng) "capra" è l'"ovino di montagna", mentre 绵羊 (miányáng) "pecora" ha il carattere 绵 che significa "morbido, continuo"
  • Nell'antico Egitto tutte le case erano a forma di piramide, e ancora oggi se ne vedono molte, specialmente nelle campagne.

Queste sono solo quelle che mi ricordo al momento...

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