dialoghi

Created on: 2008-12-24 by admin

Mi piace parecchio partecipare alle occasioni mondane della città; ieri sera siamo andati ad una festa organizzata da una scuola, con una serie di recite e scenette interpretate da bambini, veramente molto carino.

Tutt'altra cosa sono pranzi e cene più o meno ufficiali, tutto dipende da chi sta seduto di fianco.

L'ultimo per fortuna è andato abbastanza liscio, avevo di fianco un giovane praticamente muto.

Purtroppo a volte capitano scene del genere:

Io: Buongiorno

Signore cinese: Ma tu parli cinese!

Io: Beh, un pochino. Lei è del posto?

C: Come parli bene cinese!(*)

Io: Insomma me la cavo... Lei è di qui?

C: Parli cinese molto corretto!

Io: Ho studiato per anni. Lei di dov'è?

C: Mio figlio parla inglese!

Io: Che bravo. Io però sono italiano, la mia lingua madre è...

C: Piccolo, fai sentire al signore come parli inglese!

Bambino: Hello!

Io: Bravo. Dicevo, siccome sono italiano, la mia ...

C: (rivolto a mia moglie) Lui di dov'è?

B: Hello! Hello! Hello!

Io: Sono italiano. Sa, in Italia l'inglese...

C: A.C. Milan! (sorrisone a 24 carati)

B: HELLO! HELLO! HELLO! HELLO!

Io: Bravo piccolo, come sei simpatico!

C: Ma come parli bene il cinese!

B: HELLOHELLOHELLOHELLOHELLO!!!!!!

E così via.

Non sono io che sono sociopatico, è che dopo la cinquantesima volta, un dialogo del genere dà un po' sui nervi.

(*) in Cina, questa frase viene rivolta a chiunque, proprio tutti, anche quelli che si esprimono a rutti e pernacchie.

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