Ho letto un bell'articolo su "Cina in Italia".
Il link è preso dall'edizione cartacea, ma funziona raramente.
Comunque, il titolo dell'articolo è un esempio di proverbio italiano tradotto in cinese.
L'ho trovato anche in giappo:
L'ho già trovato anche altrove quindi non è un'invenzione dell'autore dell'articolo.
Rimarrebbe da scoprire quando è entrato nell'uso comune...
Comunque l'articolo è molto interessante, dice che oggi i cittadini cinesi non hanno più bisogno di un permesso di uscita (出境卡, chū jìng kǎ) per lasciare la Cina, e possono fare viaggi fino a poco fa impensati.
L'articolo parla di un viaggio fatto sulla famosa "friendship road" che collega la Cina al Pakistan (巴基斯坦 bājīsītǎn) attraversando il passo del Kunjrab (红其拉脯 hóngqílāfǔ)
È un posto incredibile, ci sono stato nel 1997; il passo sta a 4800 metri e i dintorni sono abitati da minoranze etniche Uzbek (penso che sia 乌兹) e Uyghur (维乌尔).
CORREZIONE!
Fonti autorevoli segnalano che la pronuncia giapponese non è "ぜんでのみちは", ma "すべてのみちは"
すみません!
どうもありがとうfibbiallina!
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