clacson

Giudicando da quello che posso vedere per strada, i camion in Cina si dividono in due categorie: autotreni per trasporti a lunga distanza, e poi, tutto il resto.
I primi sono praticamente tutti uguali: esiste un solo modello, blu, preferibilmente mezzo arrugginito, spesso con pezze e riparazioni abborracciate alla bell’e meglio fino ad assumere l’aspetto del camion del film di Indiana Jones.
La caratteristica più saliente è il clacson, progettato per farsi sentire in mezzo a tempeste di sabbia del Gobi e tormente di neve siberiane.
Di detto clacson viene fatto un abuso ricorrente già in circostanze normali, in quanto le regole non scritte del codice stradale cinese sentenziano “quando vuoi fare sapere agli altri che stai arrivando da dietro, suona pure a piacimento”.
Questa situazione si presenta soprattutto durante l’esecuzione di quella che alla fine è una delle manovre qui di uso più frequente: il sorpasso sulla destra.
Ma la vera espressione della gioia di vivere di questi autisti si manifesta alla destinazione, quando si tratta di notificare la propria presenza per farsi aprire il cancello d’ingresso.
Avendo commesso il madornale errore di comperare casa vicino ad un cantiere, posso assicurare che i camion che portano materiali da costruzione arrivano giorno e notte, sabato, domenica, Pasqua Natale e Ferragosto.
Lieti e giocondi giungono i camion carichi di sabbia e pietre e cemento, strombazzando allegramente a tutto volume motivetti tipo mazza-la-vecchia-col-flit per poi passare gradatamente a segnalazioni via via sempre più parossistiche se il fatidico cancello non viene aperto immediatamente.
Innumerevoli volte sono stato svegliato da questi strombazzamenti, fino a sviluppare una resistenza che nei cinesi è congenita. Essi infatti sono quasi completamente ignari dei segnali acustici che li circondano, cosa piuttusto naturale, altrimenti impazzirebbero velocemente.
Il circolo vizioso è evidente, in quanto con l’evolversi della resistenza servono segnali sempre più forti.
Ma “Quando sei a Roma, vivi come i romani” (入乡随俗), infatti oggi con mia grande soddisfazione sono arrivato al punto di percepire solamente i motivetti più originali e innovativi.
Quando sono al supermercato non mi accorgo nemmeno della musica e delle pubblicità della filodiffusione, e lo stesso vale per gli altoparlanti camuffati da finti sassi che si trovano ovunque nei parchi e persino nei giardinetti del complesso residenziale dove abito.
Per concludere, caro amico straniero che vuoi comperare casa in Cina, un consiglio: prima di decidere dove comperare, direi di indagare accuratamente il circondario, informarsi di eventuali progetti di costruzione ed eventualmente spingersi fino al comune per chiedere lumi riguardo al piano regolatore.

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