Marchio

Per festeggiare il ritorno dalla vacanza in Italia ho pensato bene di fare una piccola rivoluzione sul server: tutti i link che prima erano

http://www.asiafreaks.net/wp

hanno perso la parte finale:

/wp/

Questo con buona pace dei (tre) lettori che avevano fatto il bookmark, ma che ci vogliamo fare! Bisogna stare al passo!

Torniamo a noi… ebbene sì, quest’anno ci siamo sparati un mese e 5 giorni di vacanza in Italia. Quando si saranno quietate le grida di sorpresa del pubblico, dirò quello che dico sempre in questi casi, e cioè che a fare il freelance ci sono vantaggi e svantaggi.

Per finire: oggi ho una storiella divertente, ha ha ha, chiaramente non per il protagonista.

Si tratta di una azienda della quale taceremo la nazionalità se no sembra di sparare sulla croce rossa, che aveva avviato grandi affari facendo produrre la propria mercanzia da un fornitore cinese.
Dopo i primi entusiastici risultati, al momento della partenza del del container si presenta un cinese che dice che la roba è sua. Non si può spedire.
“Ma come,” dissero le attonite vittime, “Questa è roba nostra!”
Il cinese con sinica flemma ripose: “Sarà anche roba vostra ma il marchio l’ho registrato io, quindi finché non lo dico io, questa roba da qui non si muove.”
Eh sì, cari lettori, l’azienda straniera non aveva registrato il marchio in Cina prima di iniziare le operazioni!
Non sapevano, i poveretti, che nel Celeste Impero c’è gente che vive facendo proprio questo tipo di operazione. Basta tenere le orecchie tese e trovare un grullo che abbia dimenticato questo passo fondamentale, e agire di conseguenza.
La legge cinese prevede che il proprietario del marchio abbia la facoltà di intervenire sulle spedizioni internazionali, quindi il gioco è fatto.
N.B. non è che questa gente sia “cattiva”: dal loro punto di vista esiste una falla nel sistema, e qualcuno che ha fatto lo sbaglio, quindi perché non approfittarne?
Tanto si sa, gli stranieri sono strapieni di soldi, vengono qui a sfruttare i poveri e onesti operai cinesi… cosa vogliamo fare, lasciare che si portino impunemente via il frutto di tanto onesto lavoro?
Non c’è niente da fare; ormai il marchio è perduto per sempre.
Non resta che cedere al ricatto accondiscendere alle ragionevoli condizioni del legittimo proprietario del marchio e acquistare dal furbo cinese una licenza per l’utilizzo DEL PROPRIO MARCHIO!
Da morire dalle risate!

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