Benvenuti alle lezioni di cinese online di Davide e Anna!

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huānyíng dàjiā láidào Dàwèi hé Hhányǐng de kōngzhōng hànyǔ kè chǎng

 

In questa lezione vediamo qualche termine di uso comune.

In particolare vorrei parlare dei nomi degli animali.

Il primo termine che impariamo è “cane”: 狗 (gǒu).

Questa semplice parolina ci permette di fare comunque qualche discorsino interessante.

Si tratta di un terzo tono.

La lettera iniziale di questa parola è la “G” che in italiano ha un valore diverso rispetto alla traslitterazione in cinese: infatti la “G” in cinese si pronuncia come una “C” dura, possiamo pensare ad una specie di “K”.

Ci sono le due vocali che sono la “O” e la “U” che insieme diventano “OU”.

Dopo il cane, vediamo ora il gatto.

Ebbene “gatto” si dice 猫 (māo).

Questa parola è composta dall’ iniziale “M” che si pronuncia esattamente come in italiano, e poi da un dittongo composto da “A” e “O” che si pronuncia come nua “O” aperta italiana.

Il tono della parola è un primo tono.

Abbiamo visto un terzo tono, poi un primo tono, ecco un animale che si pronuncia con un quarto tono: “兔子” (tùzi), il coniglio.

Sono due caratteri, ma a noi interessa particolarmente il primo: 兔 ().

E’ un quarto tono; il carattere è formato da due sole lettere, però quella importante è la prima perché è abbastanza differente dal corrispondente italiano.

Infatti il suono rappresentato dalla consonante “T” in cinese è aspirato, mentre in italiano non lo è.  E’ un concetto già presentato in una lezione precedente ma lo rivediamo perché è importante.

La differenza tra nua consonante aspirata e una non aspirata è che dopo la consonante bisogna emettere un piccolo sbuffo di aria.

L’esempio classico è “T” e “TH”

In italiano non esiste la “T” aspirata. 

Partiamo da una parola italiana semplice come “tuo” e pronunciamola con la “T” aspirata: diventerebbe “THUO”.

“Topo” diventerebbe “THOPO”.

Il coniglio in cinese è “TÙ”, attenzione, non è “DÙ”.

Se sbagliassi pronuncia e mi dimenticassi di pronunciare bene la “T” aspirata, salterebbe fuori una parola che non vuol dire coniglio ma vuol dire un'altra cosa.  Dicendo 肚子 (dùzi) invece di 兔子 direi “pancia” invece di “coniglio”.

Quindi attenzione, esercitarsi bene!

Finiamo con un animale che si pronuncia con il secondo tono e cioè l'asino.

In cinese “ASINO” si pronuncia 驴 ().

Abbiamo detto che è un secondo tono; l'iniziale è una “L”, che si pronuncia come in italiano.

La vocale che segue è una curiosa U con i due puntini sopra, chiamati dieresi o umlaut; la pronuncia di questa lettera è “Ü”, è l'unica lettera dell'alfabeto cinese che porta questo segno.

In italiano non esistono parole che contengono questo suono; almeno non ufficialmente.  In molti dialetti invece si usa parecchio, basti pensare al milanese “tücc”, o “lü”.

Direi che la lezione si chiude ufficialmente qui, anche se ci sono molti altri nomi di animali che sono veramente notevoli, per esempio la giraffa: 长颈鹿 (chángjǐnlù), letteralmente è “il cervo con il collo lungo”.

Ma il nome di animale più divertente in assoluto è il camaleonte, che in cinese si dice 变色龙 (biànsèlóng), letteralmente “il drago che cambia colore”.

Li vedremo in un'altra lezione.

 

Riassunto: consonanti G, M, T, L

Vocali OU, AO, U, Ü

Ripasso dei toni

Caratteri: 狗, 猫, 兔子, 驴.

 

 

La lezione è finita...

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