cultura

Spesso i miei interlocutori cinesi mi dicono che con me hanno l’impressione di parlare con una persona “senza cultura”.
Al che solitamente ribatto che è proprio vero, certo la cultura cinese non la conosco, e nemmeno conosco i seimila anni di storia, e nemmeno una delle 50mila poesie Tang.
Dispongo solo di una risibile parte dell’arsenale di 成语 (chéngyǔ) e proverbi che sono le frecce delle battaglie verbali tra persone colte.
Potrei però ribattere che in Italia ho fatto il liceo, quindi mi ricordo ancora qualche frammento dei Promessi sposi, della Divina Commedia, qualche frase in latino.
So anche come funziona un motore a scoppio o un trasformatore, so che la gestazione umana dura nove mesi, in molti casi so dire qual’è la capitale di un dato paese straniero, eccetera.
Purtroppo queste sono tutte cose che per un cinese non sono considerate “cultura” ma mere curiosità, pertanto prive di ogni interesse.
Anzi peggio: il cinese vive in un sistema dove per esempio sapere che il bronzo è fatto di rame e stagno è già di per sé indizio di appartenenza alla classe lavoratrice, alla forza lavoro.
Io ho sempre pensato che che ognuno dovrebbe trovare il giusto equilibrio in ogni cosa, compresa la percentuale di sinapsi impiegate a ricordare poesie piuttosto che numeri.
Ho sempre avuto l’impressione che i cinesi invece in certi aspetti della vita abbiano una visione piuttosto monolitica.
Per quanto riguarda la cultura è sicuramente così, forse come conseguenza della struttura degli esami imperiali che avevano come unico soggetto la letteratura classica.
Quando partecipo alla conversazione in un gruppo dove sono l’unico straniero, solitamente la fase iniziale è dominata dalla curiosità, con le consuete domande di rito.
Passata la novità, subentra poi la fase in cui i cinesi si scambiano tra di loro motti di spirito e “witticisms” ben al di là della mia comprensione, per cui ben presto vengo lasciato da parte.
La mia unica vendetta e divertimento personale consiste quindi nello sfruttare la parte di cultura che loro non posseggono per fare scherzi orribili.
Di seguito, alcune delle bufale che negli anni sono riuscito a far credere a vari conoscenti cinesi:

  • Le olive vengono dall’America come i pomodori e il mais.
  • Le zanne degli elefanti crescono in cima alla proboscide.
  • Quelle che si vedono sotto alle ali degli aerei da guerra non sono bombe ma aerei più piccoli da usare per l’evacuazione in caso di emergenza (ok, qui sono stato scoperto quasi subito, ma solo perché c’era uno che aveva fatto il militare in aeronautica).
  • I testimoni di Geova non mangiano gamberi e aragoste perché il fondatore della religione era allergico.
  • In Australia i koala vengono tenuti in casa come animali da compagnia (beh, gli americani tengono i conigli, no?)
  • Esistono gli alberi di fragole (questa è stata meno dura di quanto possa sembrare, gli interlocutori venivano tutti da grosse città)
  • In Brasile durante il carnevale tutti girano nudi per strada.
  • Le pecore non sono altro che una varietà di capre a pelo lungo. Questa è stata facile perché in cinese il carattere 羊 (yáng) indica qualsiasi cosa somigli ad un ovino, quindi 山羊 (shānyáng) “capra” è l'”ovino di montagna”, mentre 绵羊 (miányáng) “pecora” ha il carattere 绵 che significa “morbido, continuo”
  • Nell’antico Egitto tutte le case erano a forma di piramide, e ancora oggi se ne vedono molte, specialmente nelle campagne.

Queste sono solo quelle che mi ricordo al momento…

7 thoughts on “cultura”

  1. Più leggo le avventure tue e quelle del tuo amico gatto, più mi convinco che il lupo perde il pelo ma non il vizio… come vedessi quella massa di cinesi all’epoca dell’ultimo imperatore. ai!

  2. Più leggo le tue avventure e quelle del tuo amico gatto, più mi convinco che state parlando di un popolo che non conosco, siete sicuri d’essere finiti in Cina… ^-^
    Esempi?
    N.1: non è da gentilezza cinese dire ad un’altra persona: sei uno senza cultura. No, quest’arroganza è paragonabile ai Boxer (non quei sul ring)… sono cose che succedono soltanto con i cinesi in Italia! Magari in qualche ristorante cinese a Milano dove ti offrono pesci … in faccia.
    N.2: se si cerca la parola “cultura” su Wikipedia in lingua italiana, la prima frase cita: «La nozione di cultura appartiene alla storia occidentale. Di origine latina, proviene dal verbo “coltivare”. L’utilizzo di tale termine è stato, poi, esteso, a quei comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”: così il termine “culto”…»ecc; ma vuoi scherzare, dico io.
    mentre in lingua cinese文化:
    «…有了大国家和奴隶制才能产生大批聚集的有闲阶级,他们发明了文字,促使形成脑力劳动和体力劳动的人类第二次分工 …»
    se oggi i cinesi considerano la “cultura” è un passatempo per i fannulloni (come scritto), solo perché quella che conoscono è la nuova cultura – rivoluzionata. Se poi, come descrivono qui sotto ciò che fanno gli americani ….

    «定义:文化实际上主要包含器物、制度和观念三个方面,具体包括语言、文字、习俗、思想、国力等,客观的说文化就是社会价值系统的总和。历史上的中国在强大时代曾凭借绝对的国力向外输出华夏文化,使邻近诸国在历史上被深刻影响,使致外国习俗语言与本地的严重混淆。而现时的美国也在重蹈古中国的覆辙»,

    e naturalmente, le ‘mere curiosità’ che parli, non servono né a fare soldi né a far salire di grado, è tutto una perdita di tempo, caro D.
    Non sono molto d’accordo sulla tua visione della cultura come conseguenza della struttura degli esami imperiali, soprattutto su altro post sull’altruismo. Motivi? Il primo perché oggi come ieri, le strutture (siano degli esami che delle ideologie) servono per tenere buono il popolo. Il secondo riguarda la dottrina Confuciana e nonostante oggi possiamo contraddire molte sue teorie, dobbiamo tener conto che è una via diversa dal Cristianesimo, ma ciò non toglie il mio ricordo di quando studiavamo i 4 libri, imparavamo le frasi sulla “carità”, sul “rispetto ai genitori”, su “curare i piccoli degli altri come fossero i tuoi, e rispettare i vecchi degli altri come fossero i tuoi”. Tutte queste virtù da cinese, non le vedo proprio dalla terra dei cinesi.

    1. Carissima Daba, ben ritrovata sul mio umile angolino di rete.
      Ah come mi piacerebbe vivere in un posto dove valgono ancora gli insegnamenti dei 4 libri!
      Ben diversa è la realtà quotidiana con la quale mi devo confrontare tutti i giorni.
      Quando conosco per la prima volta qualcuno, questo prima mi passa ai raggi X per stabilire se gli posso essere utile o meno, e quindi decide se mi deve voltare le spalle senza tante cerimonie oppure investire del tempo in spudorate e fasulle adulazioni, promesse di amicizia eterna, inviti a pranzi e cene fino ad arrivare a…
      LA PROPOSTA!
      Solitamente proposte di business che non stanno né in cielo né in terra, ma con la caratteristica accomunante che il capitale comunque ce lo devo mettere io.
      Oppure chiare e semplici richieste di favori, ma anche spudorate suppliche, sempre a sfondo economico.
      Certo ci sono ancora delle perle rare, e io meno gran vanto del fatto di avere dei veri amici cinesi, che per le ragioni sopra esposte apprezzo quindi ancora di più.
      Tu che sei cinese trapiantata in Italia sai benissimo cosa si prova a vivere in un posto dove vige un sistema di valori differente da quello al quale si è abituati.
      Io sono nato e cresciuto in Italia, dove certamente esistono ogni specie di farabutti e malfattori, ma in diversa percentuale e con modi di agire che più o meno mi sono familiari.
      In fondo al differenza è tutta qui, siamo tutti esseri umani, tutti abbiamo il sangue rosso nelle vene, tutti dobbiamo mangiare per vivere e tutti andiamo in bagno a fare la cacca, ma le diverse abitudini suonano strane, e mi spingono a scrivere post come quello che ho scritto.

  3. Grazie del caloroso huanying.
    Non ho potuto rispondere al tuo post prima, sai, noi cinesi abbiamo sempre tanto da fare…
    Sono d’accordo con te su ciò che hai scritto, soprattutto con la tua frase: “vivere in un posto dove vige un sistema di valori differente da quello al quale si è abituato”, ma non ti preoccupare, non mi abituerei neanche io a quel mondo cinese che esiste oggi, considerando poi sono ormai più abituata al mondo italiano, e dal buon abitudine italiano, frigno eccome su tutto, solo che i miei lamenti li faccio in cinese … ^.^

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