1000-23

Frase numero 23 del libro dei 1000 caratteri (现代千字文)

  1. 中文: 邮局营业员觉得他的信封写的很奇怪,告诉他应该把寄信人地址写在右下角,左上角绝不能乱贴邮票。
  2. 拼音: yóujú yíngyèyuán juéde tā de xìnfēng xiě de hěn qíguài, gàosu tā yīnggāi bǎ jì xìn rén dìzhǐ xiě zài yòu xiàjiǎ, zuǒ shàng jiǎo juébù néng luàntiē yóupiào.
  3. Italiano: L’impiegato dell’ufficio postale ha detto che l’indirizzo sulla sua lettera era scritto sbagliato; lo avvertì che avrebbe dovuto scrivere l’indirizzo del destinatario nell’angolo inferiore destro, e che non era il caso di attaccare i francobolli alla rinfusa nell’angolo superiore sinistro.
  4. English: The clerk in the post office found that he had not written his envelope correctly, and told him that he should write the sender’s address in the bottom righthand corner, and the upper lefthand corner was not for stamps.

Note

  • 邮局: ufficio postale
  • 营业员: commesso
  • 觉得: letteralmente “sentirsi, provare una sensazione”. Ma anche: “Pensare che”.
  • 奇怪: strano, sbagliato
  • 寄信人: destinatario
  • 乱: caos (è il titolo di un famoso film di Kurosawa, chi lo sa?)
  • 贴: appiccicare
  • 邮票: francobolli

Ad un certo punto durante il mio primo viaggio in Cina nel 1993 andai all’ufficio postale di 温洲 e chiesi dei francobolli per le trenta e passa cartoline che avevo fortunosamente recuperato.
Ai tempi si faceva veramente fatica a trovarne.
Mi misi su di un tavolino e ne leccai uno, perché nella mia colossale ingenuità da 老外 pensavo che dietro ci fosse della colla.
Sorpresa! Il francobollo si staccò immediatamente.
Non sapendo cosa fare me ne stetti un poco seduto al mio tavolino a guardare cosa facevano gli altri.
I presenti mi avevano fissato per tutto il tempo, e continuarono per un altro quarto d’ora, quindi decisero che non mi sarei lasciato andare in nessuna danza selvaggia, né mi sarei messo ad urlare, né avrei spaccato niente, né avrei insidiato le donne, né mi sarebbe cresciuta improvvisamente una barba di mezzo metro, insomma non avrei fatto niente delle cose per cui gli stranieri erano famosi.
Indi per cui tornarono alle loro occupazioni.
uno di questi, me lo ricordo ancora, un tipo con una zazzera impressionante, venne al tavolino vicino al mio e intinse una bacchetta (che forse originariamente era stata un pennello) in un vasetto contenente una sostanza che immediatamente identificai come colla, per poi spalmarla sul retro di un francobollo identico ai miei.
Abbacinato dalla improvvisa comprensione potei a stento trattenermi dal balzare immediatamente sul vasetto; invece aspettai pazientemente che lui avesse finito la sua operazione, quindi passai un piacevole paio d’ore ad attaccare tutti i miei francobolli.

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