scuole

In questi anni di stanza nell’Impero ho dovuto effettuare parecchie ricerche di personale e ho dovuto intrattenere dozzine di candidati con colloqui di lavoro più o meno seri.
Fare colloqui è un’esperienza massacrante, ma che ha dei vantaggi, primo fra tutti garantisce una buona prospettiva su certe fasce di persone.
Mi ha sempre interessato la la varietà di titoli di studio e percorsi scolastici che mi venivano sottoposti, per cui ecco qui un riassunto.
La carriera scolastica di un bambino cinese inizia all’età di circa tre anni, o anche un po’ di meno, con lo 幼儿园 (yòu’éryuán) “asilo”.
La scuola elementare inizia a 7 anni di età.
Chi è nato dopo Settembre, deve aspettare l’anno successivo; altrimenti se il bambino si dimostra precoce, può anche incominciare la scuola prima di avere compiuto i 7 anni.
Abbiamo quindi la 小学 (xiǎoxué) “Primary school”, che corrisponde alle nostre scuole elementari, per 6 anni.
Poi c’è la 初中 (chūzhōng) “Junior middle school”, le scuole medie, per 3 anni.
E con questo finisce l’educazione obbligatoria.
Per passare agli studi superiori bisogna passare il 中考 (zhōngkǎo) “mid-term exam”, che non è tremendo come quello per entrare all’università, ma comunque un po’ di paura la fa lo stesso.
Comunque una volta superato il 中考 (zhōngkǎo) si accede al 高中 (gāozhōng) “Senior high school”, che può essere di 2 tipi:

  • 文科 (wénkē) “liberal arts”, un po’ come il nostro liceo classico o artistico
  • 理科 (lǐkē) che sarebbe il corrispondente del nostro liceo scientifico

In alternativa al 高中 (gāozhōng) ci sono le 中职 (zhōngzhí) o 职中, abbreviazione di 中等职业教育 “scuole professionali”, in due categorie:

  • 中专 (zhōngzhuān) “Technical secondary school, polytechnic school”, 3/4 anni
  • 技校 (jìxiào) “Technical school”, 2 anni

Esistono varie specializzazioni per esempio

  • 旅游餐饮服务 (lǚyóu cān-yǐn fúwù) che potrebbe essere la nostra scuola alberghiera
  • 机械加工 (jīxiè jiāgōng) “Perito tecnico”
  • 电子加工 (diànzǐ jiāgōng) “Perito elettronico”
  • 计算机 (jìsuànjī) “Perito informatico”
  • 幼儿教育 (yòu’ér jiàoyù) “Educatore infantile”
  • eccetera.

Chi ha frequentato il 高中 può accedere all’università, ma prima bisogna passare il famigerato 高考 (gāokǎo) “college entrance examination”.
Il punteggio ottenuto determina il livello dell’istituto che si andrà a frequentare, e di conseguenza anche la bontà del lavoro che si andrà ad ottenere, ed in generale tutto il tenore della vita futura.
Il fatto è che i risultati dipendono anche dalla bontà dell’educazione precedente, e cioè delle scuole medie, e queste a loro volta dipendono dalle scuole elementari e così via.
Praticamente i rampolli delle famiglie bene competono già dai tre anni di età per l’ammissione in un buon asilo, il che garantirà l’accesso ad una buona scuola elementare e via così.
Questa situazione è diffusa in tutta l’Asia e particolarmente in Cina, Corea e Giappone.
Personalmente una delle cose che mi rendono felice di essere nato in Italia è proprio il non aver dovuto affrontare questo famigerato “esame del diavolo”.
Va detto che tutto questo era particolarmente vero in passato, specialmente per le generazioni nate negli anni 60-70.
Oggi è un po’ meno vero; infatti si dice che con tutte le occasioni che ci sono adesso, anche chi non ha una buona istruzione può comunque rivelarsi un genio del commercio o dell’industria e diventare ricco. (sempre soldi Soldi SOLDI!!! Un’ossessione!)
Resta comunque il fatto che gli studenti odierni sono assai agitati al solo pensiero di dover affrontare l’esame, per non parlare dei genitori che farebbero QUALSIASI cosa per assicurare al pargolo una possibilità in più.
Esiste infatti tutto un indotto di corsi supplementari, scuole domenicali, ripetizioni; ma non solo, ci sono anche integratori alimentari, apparecchi per l’aiuto alla memorizzazione, veramente un universo di metodi più o meno efficaci per spremere anche l’ultima stilla di energia da usare durante questo esame.
Una volta i testi per questo esame erano uguali in tutta la Cina, ma ora ogni provincia ha la sua versione.
Ogni università ha il numero chiuso, e una certa percentuale di posti assegnati ai migliori studenti delle altre province, in base al proprio prestigio.
Un esempio: la famosa 清华大学 (Qīnghuá dàxué) “Tsinghua University” di 北京 (Běijīng) “Pechino” fa parte della “Ivy league” delle università cinesi e può permettersi di accettare solo i migliori studenti di tutta la Cina, per cui per esempio su 100 posti disponibili ne riserva 50 agli abitanti di Pechino, 10 dallo Zhejiang, 5 dallo Henan, 5 dal Jiangsu eccetera.
Lo stesso fa la altrettanto prestigiosa 上海交通大学 (Shànghǎi Jiāotōng Dàxué) “Jiaotong university” di Shanghai, e così pure tutti gli altri istituti.
I numeri variano in base all’istituto e quelli dell’esempio sono assolutamente inventati, ma il principio è quello.
Per cui se uno stidente dello Henan risulta primo in classifica, potrà mandare la richiesta di iscrizione ai migliori istituti del paese; gli istituti a loro volta selezioneranno quelli che sembrano essere gli allievi più promettenti e notificheranno loro l’accettazione della domanda.
L’università 大学 “dàxué” “University” può essere di due tipi:

  • 本科 (běnkē) o 大本 (dàběn) “undergraduate course”, 4/5 anni
  • 专科 (zhuānkē) o 大专 (dàzhuān) “college” 3/4 anni

La durata dipende dalla facoltà; normalmente sono tutti di 4 anni tranne alcuni come 医学 (yīxué) “medicina”, 建筑 (jiànzhù) “architettura” che durano 5 anni.
Poi se qualcuno riesce a dare tutti gli esami in tre anni, lo può anche fare.
Dopo la laurea, si può andare ancora avanti:

  • 硕士 (shuòshì) “Master of Arts, M.A. degree”
  • 博士 (bóshì) “Ph.D.”

    Curiosità: in cinese “Ivy league” si dice 常春藤盟校 (chángchūnténg méng xiào), dove 常春藤 (chángchūntén) è proprio l’edera

9 thoughts on “scuole”

  1. Interessante questa spiegazione, grazie! Quand’ero in Cina, due erano le cose che mi avevano colpita: il fatto che, in quanto insegnante di inglese, fossi considerata dalla boss della Training School come una merce da sfruttare in tutto e per tutto per riempirsi le tasche (SOLDI SOLDI SOLDI); e il fatto che alla scuola venivano iscritti anche bambini di 4-5 anni, obbligati a seguire le lezioni alle sette di sera o la domenica, quando invece avrebbero dovuto stare a casa a rilassarsi e giocare. Lascio a voi immaginare quanto fosse facile intrattenere questi pargoli durante le lezioni

    1. Va detto che c’è anche un sempre maggior numero di gente che si chiede a cosa serva tutta questa ansia, e cerca soluzioni alternative.
      Per esempio ci sono degli asili privati gestiti dalle famiglie stesse dove i bambini sono incoraggiati a sperimentare e vivere al contatto con la natura.
      Ho sentito che si stanno organizzando anche per fare delle scuole elementari basate su principi alternativi, come LA Waldorf School di Rudolf Steiner.

  2. Interessante quadro complessivo, ci ho messo un bel pò anch’io a capire il loro ordinamento scolastico, mi sembrava quasi che non fosse chiaro nemmeno a loro.

    Volevo chiederti la tua impressione riguardo ad una cosa: Cosa ne pensi del livello di istruzione del loro sistema scolastico?
    Personalmente io esco da un’ottima università tecnica italiana, e confrontandomi con gente della 北京大学,华南大学 e 中山大学 non ho sinceramente avuto l’impressione di aver a che fare con delle cime.

    Sarei quasi curioso di sottopormi ad 高考 a mia volta per vedere che ranking avrei

    1. Il livello medio dei neolaureati cinesi è parecchio deludente.
      I contenuti dei curriculum sono in genere irrilevanti: tutti mettono “elevate competenze su Office” ma non ce n’è uno che sappia mettere due numeri in croce su Excel; in Word, “Elenchi puntati e numerati” è un mistero mai risolto.
      Io per formazione sono un informatico e ho fatto parecchie ricerche per sviluppo software; sono partito sottoponendo ai candidati dei test che nella mia ingenuità ritenevo indicativi di quello di cui avevo bisogno.
      Risultato: zero, niente, nulla, vuoto.
      Ho abbassato il livello dei test. E poi l’ho ancora abbassato. E ancora. E ancora.
      Alla fine mi sono ridotto a fare delle domande generiche per escludere quelli che proprio non avevano idea alcuna, rassegnandomi a selezionare quelli che sembravano più furbi e fargli formazione on the job.
      Di questi due su tre, appena avevano capito un po’ come giravano i vari sistemi, scappavano come lepri per andare a prendere 100 RMB in più al mese.
      Gestire li personale in Cina è una guerra atomica.

      1. Ah, sospettavo infatti. Anch’io ho dovuto rapidamente demolire lo stereotipo italiano dell'”Asiatico super-efficiente” e “super-intelligente”… a volte infatti mi lascia perplesso incontrare gente che dopo anni in Cina riesce ancora a credere in questo (di solito trattasi di persone che non biascicano una parola di cinese e la cui preparazione in materia è sì e no mezzo libro di Tiziano Terzani)

        Sarà che la distanza culturale è inferiore, ma io non ho mai considerato il conoscere l’inglese come una “competenza”, alla stregua di come fanno loro, nè tantomeno l’usare quattro programmi in croce, che reputo una cosa strettamente necessaria alla sopravvivenza in ambiente universitario.

        Spiegami il tuo background che sono curioso: Ho letto che sei milanese ed hai sposato una cinese. (Sono arrivato qui tramite il blog di Tomcat) Sei ingegnere informatico? Cosa ti ha portato a studiare cinese?

        Nella mia pragmaticità, io sono solo un meccanico che ha preso un bando di concorso molto conveniente per garantirsi una riga di curriculum in più, ed ho lasciato di sale non so quanti sinologi, linguisti e cinesi stessi imparando la loro lingua a ritmo serratissimo. Attualmente, attendendo la laurea, lavoricchio come interprete e la faccia che fanno quando gli rispondo “un anno” alla domanda “da quanto studi cinese?” è impagabile

  3. Questo mi rincuora! Mi spiaceva molto, infatti, per quei poveri bambini, spremuti dalle loro mamme super competitive. Scuole naturali e alternative, che meraviglia.

  4. Fantastico che comincino ad avere scuole steineriane, basta che non facciano come India e Nepal con le scuole “Montessoriane” che di Montessori hanno giusto il nome. Hai presente no? Una mulattiera di montagna sono capaci di chiamarla “autostrada” pure sulle cartine.
    Comunque anche in Colombia (e pensa che hanno il coraggio di chiamare Bogotà l’Atene del Sud America) sono molto mal preparati. Più che altro la scuola è un business.

  5. Bella spiegazione, ne approfitto per chiedere la tua ( vostra) esperienza / consigli.
    Asilo a pechino, per mio figlio che ha due anni.
    Io sarei alla ricerca di una cosa ” normale” , comune, da cinese medio, quindi eviterei gli ” azili internazionali” di cui in generale ho sempre sentito parlare cosi cosi, e che tipicamente costano un botto.
    Ma il problema ė che mi pare, il cinese medio il bambino all’asilo non lo manda, almeno fino ai tre anni ( ed anche ai tre anni, poi, avreste consigli ?
    Grazie

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