Shock

Ebbene… anche questa vacanza è quasi finita, ancora pochi giorni e si torna in trincea.
Dopo un anno di assenza, ho sperimentato per la prima volta il paventato “reverse cultural shock”.
Ad essere sincero credevo che fosse una fanfaluca, invece ho sperimentato sulla mia pelle che certe abitudini acquisite in Cina mi hanno fatto sembrare strani certi aspetti della realtà della mia madrepatria.
E siccome sono un precisino, ecco un pratico elenco suddiviso per punti.

  1. Dove sono andati tutti? Dov’è la fiumana di gente, il mare di motorette che ti si buttano sotto la macchina, la critical mass ininterrotta, l’oceano di teste nere che popola le strade cinesi? Riesco addirittura a stare fermo 5 minuti nello stesso posto senza che nessuno voglia passare proprio di lì, o investirmi con un carretto, o posizionare una scala per riparare la lampadina montata sopra alla mia testa (successo pochi giorni prima di partire per l’Italia)!
  2. Perché hanno anestetizzato tutti i bambini? Dove sono i piccoli insopportabili mostri, i castighi divini che urlano come sirene senza soluzione di continuità, che spaccano tutto peggio dei gremlin sotto gli occhi compiaciuti di nonni e genitori?
  3. Dove sono le bottiglie in PET per strada, i contenitori di polistirolo sparse dappertutto, i sacchetti di plastica, i liquami di vario genere che decorano i marciapiedi… Camminare per strada in Italia mi sembra TROPPO facile, non solo non è necessario saltellare come cerbiatti per evitare di finire in qualche sottoscala o in qualche mucchio di spazzatura, ma addirittura non bisogna nemmeno guardare dove si mettono i piedi!
  4. Perché l’acqua dei laghi è azzurra invece che verde? E non puzza nemmeno? Viene quasi voglia di buttarcisi dentro, senza paura di prendersi la schistosomiasi o la leptospirosi fulminante!
  5. Come mai i camerieri sembrano tutti dei geni? Ti portano veramente quello che ordini! Sorridono, pure! Incredibile! Non versano nemmeno mai niente adosso… Posso portarmene qualcuno in Cina? E poi quando entri in un ristorante senti profumo di cibo, invece della nebbia di fumo di sigaretta. E nessuno ti urla nell’orecchio parlando al cellulare…
  6. I gatti: sono tutti ciccioni! I gatti cinesi al confronto sembrano dei levrieri, probabilmente perché devono correre come saette per procurarsi la cacciagione da mangiare…
  7. Mi ero quasi dimenticato che le striscie pedonali non sono decorative. in Italia le auto SI FERMANO e LASCIANO PASSARE i pedoni! Ricordo ancora con tenerezza quando fresco di patente cinese mi fermavo alle striscie pedonali e loro non passavano! Si fermavano a guardarmi sospettando probabilmente che aspettassi il momento giusto per scattare in avanti e fare piazza pulita.
  8. Dove sono i martelli pneumatici per la sveglia mattutina? In Cina non uso più nessun tipo di allarme per svegliarmi in orario, ogni mattina ci sono i lavori di costruzione che iniziano alle sei ed è più che abbastanza. Quando poi hanno finito di costruire, spaccano qualcosa e ricominciano daccapo. È un bel risparmio di sveglie, in effetti.
  9. Nessuno va in giro con la panza fuori dopo essersi arrotolato la maglietta fin sotto le ascelle… nessuno esce in pigiama… Nessuno porta alla cintola mazzi di chiavi da un chilo e mezzo…
  10. Nessuno mi guarda fisso per quarti d’ora con espressione assolutamente neutra aspettando chissà cosa.

11 thoughts on “Shock”

    1. Grande Nero
      In realtà avrei potuto continuare per un pezzo ma non volevo passare per spocchioso.
      Per esempio: l’esilarante sensazione di bere l’acqua direttamente dal rubinetto!
      Cosa che in Cina è molto sconsigliata (cerca qui “Health and Cleanliness”).

  1. menomale, qualcosa di veramente bello d’Italia!!!
    Bentornato!
    e
    Buon viaggio di rientro in trincea…

  2. Sei sicuro di non essere atterrato in Svizzera ? I blogger stranieri descrivono l’Italia (meglio una parte di essa) proprio come tu descrivi la Cina. Macchine che non si fermano davanti alle strisce, bambini senza freni e inquinamento selvaggio e comportamento incivile della folla…

    1. Tutto è relativo; i cinesi a loro volta dicono le stesse cose dell’Africa e dell’India.
      Forse gli africani e gli indiani dicono lo stesso di qualche altro Paese.
      Come diceva il buon vecchio Augustus De Morgan:

      Great fleas have little fleas upon their backs to bite ‘em,
      And little fleas have lesser fleas, and so ad infinitum.
      And the great fleas themselves, in turn, have greater fleas to go on,
      While these again have greater still, and greater still, and so on.

  3. Appena tornato dal mio viaggio di un mese trascorso in Cina ho avuto anche io qualche difficoltà ad attraversare la strada nel senso che rimanevo impalato sulle strisce al bordo della strada finchè nessuna macchina si vedeva all’orizzonte….ahahah
    Ciao
    Antonio

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