etichette

Recentemente sono riuscito ad entrare in possesso del libro del Maestro, e mi sono reso conto che gran parte dei miei posti sembrano una copia dei suoi!
Mi sono rincuorato pensando che alla fine viviamo nello stesso Paese, facciamo più o meno le stesse cose (con le dovute differenze di ordini di grandezza), quindi è anche naturale che ci capitino cose simili.
Anche questo post sembre scritto da lui, ma non posso fare a meno di pubblicarlo ugualmente.
Spero che non mi scomunichi…
Comunque, l’altro giorno vado nell’ufficio acquisti provocando un brusco risveglio dei tre dipendenti alla realtà.
So che questo è un atteggiamento molto scortese, e non vorrei sembrare una persona rude, quindi a mia difesa vorrei sottolineare che in realtà uno stava chattando su QQ, uno stava guardando un filmino su internet e il capo di tutti stava facendo una telefonata personale.
Quindi entro bruscamente, tutti mi guardano e io sventolo un foglio che mi ero portato dietro chiedendo: “Cos’è questo?”
Mi rispondono solo sguardi da pesce lesso.
“È un foglio di etichette autoadesive prestampate.”
Mi rivolgo quindi al tizio che sapevo avere gestito l’acquisto.
“Tu! Smetti per un attimo di guardare i filmini di Youku (clone cinese di Youtube). Come si usano queste etichette?”
Come parlare ad una mucca.
“Si devono stamparci sopra i dati! E come vengono stampati i dati?”
Il bovino non accennava alla risposta, ma mi sono rifiutato di andare avanti col giochino.
“Senti, ho detto che bisogna stampare. Cosa si usa per stampare?”
Lui, esitante: “La stampante.”
“Bravo! Vedi che se ti impegni ci arrivi? Ora, prova un po’ a mettere questo foglio, uguale a quelli che stanno nei dieci scatoloni che tu hai ordinato, dentro alla stampante.”
“Questa stampante non va bene.”
“Va benissimo invece, visto che la stampa deve essere eseguita dal nostro sistema informatico, che disgraziatamente è talmente antidiluviano che può usare solo questo tipo di stampante.”
“Ci vuole la stampante ad aghi.”
“No che non ci vuole la stampante ad aghi, a parte il fatto che le stampanti ad aghi non ne abbiamo, non potremmo usarle perché il sistema non le accetterebbe.”
“Al reparto QC ce l’hanno.”
“No che non ce l’hanno.”
“Si ce l’hanno.”
“Va bene. Andiamo al QC a vedere questa fantomatica stampante ad aghi, così già che ci siamo mi potranno anche spiegare cosa se ne fanno.”
Andiamo nell’ufficio QC, dove in effetti la stampante ad aghi non c’era, e invece ce n’era una identica a quella dell’ufficio acquisti, cosa logica dato che anche loro devono usare giocoforza il famoso sistema. Tutti fatti dei quali quale ero perfettamente informato visto che la prima e principale tra le varie mansioni che mi sono state affibbiate nel tempo è quella di responsabile dell’IT.
“Vedi? Anche loro hanno una stampante uguale alla tua. Non c’è nessuna stampante ad aghi. Adesso vuoi farmi il piacere di fare una prova di stampa su questo foglio?”
“Non funzionerà, questo tipo di carta è troppo spesso, questa stampante non va bene.”
“A parte che dovevi pensarci prima di ordinare dieci scatoloni di etichette, e mi piacerebbe proprio sapere come pensavi di usarli, ma a questo ci pensiamo dopo. Adesso, facciamo un gioco. Tu ti astrai, ti concentri, fai finta di guardare un filmino comico su Youku, fai finta che la carta vada bene per questa stampante, e metti il foglio nella stampante.”
Il tizio, sbuffando e sicuramente pensando “SPQS (Sono Pazzi Questi Stranieri)” a questo punto ci prova.
“Non entra nel cassetto. È troppo largo.”
“Ha-Ha! HA-HAAAAAAAAAA! Vedi? Hai capito adesso? Mi spieghi ora come mai in quasi tutto il mondo e sicuramente in tutta la Cina si usano i fogli A4, e invece tu hai fatto arrivare una montagna di etichette prestampate su fogli PIÙ GRANDI del formato A4? E adesso glielo dici tu in Italia che le loro preziose etichette prestampate non le potranno usare?”
“Non c’è problema.”
“Hai ragione, non è un problema, è una tragedia!”
“Non c’è problema, mando indietro le etichette al fornitore e le faccio tagliare. Settimana prossima avrai le etichette in formato A4.”
“Settimana prossima? Chiaramente, il servizio sarà gratuito.”
“Gratis.”
“E chiaramente le etichette tagliate saranno tutte uguali, visto che il sistema stamperà i dati su degli spazi fissi. Io ho l’inspiegabile sospetto che torneranno indietro delle etichette tutte diverse, con dei bordi simili a quelli dei francobolli.”
“Naturalmente saranno tutte uguali.”
“Naturalmente. Però rimane il problema della carta. Guarda, facciamo una prova. Tagliamo un foglio in modo che diventi un A4, poi stampiamo una pagina di prova.”
“La carta non va bene.”
“Ho detto facciamo una prova, no? Tanto, cosa può succedere? Al massimo la stampante esploderà uccidendoci tutti all’istante, ed il rogo risultante raderà al suolo la fabbrica. No, non fate quella faccia. Stavo scherzando.”
Allora chiedo un tagliabalsa, taglio il foglio e lo inserisco nel cassetto di alimentazione della stampante.
“Adesso per favore stampami la pagina di prova. E voi due è inutile che vi nascondiate dietro l’armadio, tanto l’esplosione sarà così forte che moriremo tutti lo stesso.”
La pagina di prova esce senza una sbavatura.
“Vedi? VEDI? VEDI che funziona? Perché hai dovuto seminare il panico dicendo che la carta che hai ordinato tu non era compatibile con le stampanti che sapevi avremmo dovuto utilizzare?”
Troppo tardi. La parte bovina del cervello del pover malcapitato aveva ripreso il sopravvento, e ho ottenuto in risposta solo uno sguardo da ruminante.

4 thoughts on “etichette”

  1. Tempi Moderni – Stampanti assassine

    Ho ancora le lacrime agli occhi!!!!
    “..Tanto, cosa può succedere? Al massimo la stampante esploderà uccidendoci tutti all’istante, ed il rogo risultante raderà al suolo la fabbrica. No, non fate quella faccia. Stavo scherzando.”

    Ma dimmi, in fondo ti diverti, vero?

    Ciao

  2. Discepolo… In verita’, in verita’ ti dico, al pari del prode Ercole alle prese con l’immortale Idra dalle nove teste, anche tu sei qui a dimostrare il tuo valore… Ad ogni problema risolto il tuo amico bovino ti proporra’ ogni volta due nuovi simpatici rompicapi che metteranno alla prova la tua sanita’ mentale… Stara’ a te dimostrare di essere all’altezza del compito che il fato (burlone) ti ha affidato… accipis tu?

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